Ecco a voi… Renato Steffen

Finalmente si è rivisto il vero Steffen nella
trasferta complicata di San Gallo, dopo essere stato a lungo oggetto di
critiche. La mancata incisività nei primi mesi, la difficoltà nell’adattamento
e atteggiamenti sbagliati hanno reso travagliato il primo capitolo del binomio
Steffen-Lugano.
Il colmo è stato raggiunto a febbraio, nella famosa intervista
al Cdt, nella quale Renato non le ha mandate a dire su ambiente e spogliatoio
luganese, creando molto scalpore. Anche perché Steffen è arrivato a Lugano
dalla Bundesliga per fare la differenza, per diventare leader tecnico e
caratteriale: da uno come lui era lecito aspettarsi di più.
Nella partita di
ieri sera contro il San Gallo (squadra alla quale solo 17 giorni fa aveva
segnato) serviva la sua qualità e il suo carisma; il Lugano doveva affrontare
un ambiente bollente e la forte pressione dei padroni di casa, vogliosi di
rientrare nella corsa all’Europa. Steffen ha finalmente alzato la voce, ha
risposto presente mettendo in mostra il suo talento cristallino e la sua
classe, mixati a velocità di pensiero e di esecuzione. Ieri sera è stato il
migliore in campo, e vederlo giocare era una gioia per gli occhi di ogni amante
del calcio che si rispetti. La squadra lo ha capito, riconoscendolo come punto
di riferimento offensivo e cercandolo in continuazione. Renato, in piena
fiducia, ha tirato fuori dal cilindro dei colpi magici, come, per esempio,
l’aggancio mancino volante sul lancio di Valenzuela, che ha fatto stropicciare
gli occhi ai tifosi. Oppure lo scavetto filtrante che ha mandato in porta
Aliseda a inizio secondo tempo. Più concretamente, è stato protagonista
assoluto dei due goal dei bianconeri: assist al bacio per il pari di Amoura e
contributo fondamentale nel vantaggio di Bislimi. Gli è mancato soltanto il
goal. Che sia l’emblema del suo definitivo ambientamento a Lugano? Lo spera
senz’altro il Crus, che non gli hai mai riservato nessun trattamento speciale,
ma che se lo coccolerà sempre di più se dovesse continuare così. Intanto,
Renato Steffen è in versione mago, Grasshopper avvisato…
(Foto Putzu)