Evenepoel campione: ora il poker?

La cosa bella, di questa sfida sul piano dei secondi tra l'italiano Filippo Ganna e il belga Remco Evenepoel, è che andrà avanti ancora qualche anno, visto che i due sono nel pieno della carriera. Va detto che negli "scontri diretti" il belga è per ora in vantaggio 9 a 8, ma la gara di ieri, nello scenario zurighese, è stata davvero emozionante, anche se in diretta l'abbiamo seguita a sprazzi (eravamo allo stadio a seguire Monza-Bologna) e ce la siamo poi gustata più tardi a casa, grazie ai servizi televisivi.
L'italiano, forse, è stanco, dopo una stagione a tutta birra, che lo ha comunque visto al posto d'onore in tutte le competizioni importanti, dal mondiale alle Olimpiadi. Tuttavia, anche ieri ha fatto, come già a Parigi, una gara in crescendo, rosicchiando al rivale diversi secondi tra l'ultimo intertempo e l'arrivo (al terzo rilevamento cronometrico il ritardo era di 19", scesi a 6"43 al traguardo). Il percorso era del resto di quelli molto tecnici, con diverse curve e un tratto in salita che ha rischiato di essere fatale per il fiammingo, il quale è però riuscito a resistere all'imperioso ritorno del 28enne corridore azzurro, originario di Verbania.
Va detto che il 24enne belga ha dimostrato di avere una capacità di concentrazione notevole: un incidente meccanico (la caduta della catena pochi secondi prima del via) avrebbe probabilmente creato a più di uno un certo fastidio, coi meccanici che si affannavano a cercare di porre rimedio all'inconveniente, che rischiava di compromettere la prova. Lui, invece, è riuscito a mantenere la testa sul pezzo, senza innervosirsi, e facendo poi una gara all'altezza. A oggi, è riuscito così a compiere un'impresa davvero unica: vittoria nelle due cronometro (mondiale e Olimpiade) e nella gara in linea sempre nei giochi a Parigi. L'obiettivo è riuscire nell'en plein, con la maglia iridata della corsa in linea: non sarà facile, perché i rivali saranno molti di più. Certo che, se ci riuscisse, siamo dell'idea che bisognerà aspettare parecchio prima che ce la faccia qualcun altro, che potrebbe al massimo eguagliarlo.
In mezzo a questi fenomeni (di spessore anche la prova dell'azzurro Edoardo Affini, medaglia di bronzo dietro al compagno di squadra), i portacolori rossocrociati non sono riusciti a dare una risposta adeguata, a 14 anni dal titolo conquistato da Fabian Cancellara. Stefan Küng ha infatti chiuso all'ottavo posto, a 1' 49" dal vincitore, mentre Stefan Bisseger, fisicamente non al meglio, è uscito dalla lotta un bel po' prima di arrivare al traguardo, dove ha chiuso ventinovesimo, staccato di ben 4'05" dal neo campione del mondo della specialità. Certo, l'ordine d'arrivo ci racconta di dieci corridori nello spazio di soli 2', con medie anche superiori ai 50 km/h: stiamo parlando, quindi, di un'élite di questo sport, e di atleti davvero di spessore.
(Foto Keystone)