Ciclismo

Favola dell’asino e della volpe

Tappa sprint o tappa spritz?
Giorgio Genetelli
19.05.2023 21:50

Va bene fare l’asino e sbuffare e tirare, ma Pinot si è sversato non poco sulla salita verso Montana Crans. Pinot è un tipo in balia delle emozioni e probabilmente deve sempre essere al corrente di quel che sta facendo, esattamente come gli asini, anche quelli della sua fattoria. Il Giro d’Italia è una lagna, si sa, e la tappa di ieri, aiuto, è precipitata a una cosetta di settanta chilometri per via del maltempo, tutta in Svizzera, forse per non farsi vedere. Tappa sprint, la chiamano, ma di sprint zero, i caporioni di classifica in processione come a Gannariente. Tappa spritz, forse.
Per fortuna, davanti c’è un gruppetto di allegroni che si riduce a tre nel finale: Pinot, appunto, Rubio e Cepeda. Dato che dietro se ne fottono, preoccupati di non cadere in salita, i tre non si danno più cambi. Pinot si sente asino di fronte all’ignavia volpesca del succhiatore di ruote Cepeda e allora cominciano i battibecchi. A un certo punto fanno una specie di surplace, forse un’assemblea, e così rientra Rubio, che si staccava a ogni scatto, piegato in due come una pizza.
Oh, vanno avanti così ben oltre la fiamma rossa e poi Cepeda, con una tola da avanspettacolo, parte da solo. Pinot chiude il buco tirandosi dietro il terzo incomodo e silente. Così, ecco, mentre l’asino e la volpe consumano il vocabolario, Rubio il biondo, in stile Eastwood, si sgancia e vince e va a bere il bianchino.
Dopo, Pinot e Cepeda a piangere come vitelli, valli a capire asini e volpi.