Gli alti stipendi del Bayern

Stipendi molto alti, come nel caso del Barcellona, e il mercato del Bayern è stato complicato rispetto al passato. I tedeschi per anni hanno avuto gestioni economiche avvedute, attente ai conti. La concorrenza dei grandi rivali europei, l'ambizione di essere competitivi, hanno influenzato le scelte. E alcune operazioni sono costate e non hanno reso quello preventivato. Nella campagna acquisti estiva sono stati investiti 130 milioni di euro, sono arrivati: il giapponese Ito; il francese Olise; il portoghese Palhinha. Sulla carta innesti di qualità. Ma il sogno era il difensore centrale Tah del Leverkusen. I top club hanno una grande difficoltà: gli alti stipendi non permettono di cedere quei calciatori che non rientrano più nei piani tecnici. Agli archivi è andata un'annata senza titoli, un risultato così negativo non si registrava dal 2012. Si voleva impostare una piccola rivoluzione, ma gli ingenti ingaggi di alcuni giocatori di peso in rosa e anche il loro rifiuto di andarsene hanno impedito ai bavaresi di potersi muovere con maggiore fluidità. Davies, Kimmich, Goretzka; Gnabry guadagnano e molto. I primi due hanno un contratto in scadenza, quindi sono in una posizione di forza. Davies ha rifiutato il rinnovo, ha ritenuto troppo bassa la cifra proposta, sembra che la sua destinazione sia Madrid, sarà un parametro zero. Kimmich è una bandiera, è considerato un leader, ma il contratto è in scadenza, e può porre le sue condizioni, altrimenti sarà un parametro zero. Gnabry e Goretzka hanno un accordo che scade tra due anni. L'esterno ha cominciato bene la stagione; il centrocampista è mestamente relegato in panchina. E il suo emolumento astronomico impedisce qualsiasi ipotesi di trasferimento. Alle porte c'è anche il rinnovo di Jamal Musial e l'aumento dovrà essere sostanziale, sarà trattato, quasi sicuramente, come un top player. E allora la trattativa per Tah è stata abbandonata. Perché va bene spendere, ma oltre non si può.
(Foto Keystone)