Calcio

Guai a chiudere "baracca"

Brenno Martignoni parla della decisione dell’Associazione di cancellare l’importante e rinomato Torneo di Pasqua
Enrico Lafranchi
17.09.2024 06:54

Il Torneo Internazionale giovanile di Bellinzona è solo un ricordo? Una manifestazione che era il fiore all’occhiello della città è finita nel nulla? Parrebbe di sì. Una cosa inconcepibile!

Il compianto sindaco Athos Gallino la reputava “la manifestazione più sentita, non solo dagli sportivi ma da tutta la popolazione”. Un Torneo – sempre secondo il dottor Gallino – che ha “un’indiscussa rinomanza anche nel contesto turistico”. Viene spontanea una domanda: oggi siamo forse in tempi di ‘vacche grasse’? Il dinamico direttore Dario Zanetti mandava in solluchero gli appassionati proponendo al Comunale un cast di gran prestigio. A un’edizione, negli anni Ottanta, parteciparono squadre del calibro di Tottenham, Sparta Praga, Ajax, Milan, Udinese, Giappone. Il pubblico affollava tribuna e spalti, la finale - vista la risonanza assunta dalla manifestazione - si disputava al martedì in notturna. Che tempi! Che squadre, che giocatori! Nel comitato d’onore figuravano nomi altisonanti. Di personaggi politici (Presidente del Gran Consiglio, del Consiglio di Stato e Comunale, sindaco, vicesindaco), di sport (il presidente e il direttore dell’ASF, quello di Lega nazionale e della FTC). Di Enti (direttore e vicedirettore dell’ETT, dell’Ente turistico di Bellinzona, del presidente degli albergatori e dei commercianti). Insomma, una gran ‘galleria’ di personaggi. E il ‘piatto’ (finanziario) non piangeva di certo. Lo sponsor principale era una banca, i conti tornavano sempre. Una partecipazione compatta!

È mai possibile, si chiedono i bellinzonesi (non parliamo solo di gente di sport) che siamo caduti così in basso in questo 2024 in cui Pablo Bentancur sta facendo sforzi encomiabili per portare la squadra in serie A (Super League)? È normale che l’immancabile Torneo, il primo è stato nel 1941, abbia chiuso – come ha intitolato ‘laRegione’ “baracca e burattini”? No comment.

Dobbiamo davvero restare con il ricordo dell’ultimo organizzato dall’entusiasta Alfio Moro che, guarda caso, nel 2023 credeva in un futuro migliore? Che tristezza, ragazzi! Qualcosa, forse, lo faceva presagire già l’anno scorso. L’edizione dell’ottantesimo aveva avuto come teatro di gara il campo B in sintetico. Roba da fare accapponare la pelle. Il buon Alfio ci diede una spiegazione che, a nostro modo dio vedere, ‘suonava’ di trascuratezza (se non disinteresse) nei suoi riguardi di organizzatore: “Abbiamo dovuto giocare sul campo B per via dell’occupazione di quello principale” (sic!). E non è che Moro abbia portato, in quello che avrebbe dovuto essere il Comunale (per intenderci il terreno dove si giocano le gare di ChL), squadre da parrocchia. Basti dire che la vittoria arrise all’Union Berlin.

C’è da vergognarsi se la decisione, come leggiamo, è stata presa dall’Associazione Calcio Sezione Giovanile.

Che cosa ne pensa il presidente ACB Brenno Martignoni Polti di questa ‘scellerata’ decisione?
A dire il vero la comunicazione sul Torneo giovanile mi ha sorpreso non poco. Anche perché da qualche settimana mi sto adoperando, tessendo contatti mirati, tenendo incontri esplorativi, proprio in funzione del mantenimento di questo importantissimo evento.

“In 80 edizioni sono parecchi i talenti che hanno segnato felici esordi da noi. Anzi, non sono pochi quelli che ricordano Bellinzona per i primi proficui slanci. Certo che occorre consolidare le basi finanziarie, con sponsor disposti a garantire la ripartenza e, al tempo stesso, offrire una visione su più anni.

“L’entusiasmo – me ne sono reso conto – non manca”.

Lo vogliamo veramente ‘cancellare’ il Torneo che nel bel libro di Giorgio Cesarini ‘Cuore granata’ era definito “Il fiore all’occhiello della Società, un evento che continua a mantenersi giovane e a portare il nome dell’AC Bellinzona e della città ben oltre i confini nazionali”?