Guardiola non è social

Secondo l'opinione dominante questa potrebbe essere la sua ultima stagione al City. Pep Guardiola è un personaggio, ha un'indubbia statura, e le sue dichiarazioni non sono mai banali. È capace di esprimere un pensiero organico e che fa discutere. E molto spesso non è diplomatico e non si nasconde dietro frasi fatte. È questo il tono di una sua intervista rilasciata a Sky Sports. Non è un tecnologico e si tiene lontano dai social, usa il telefono esclusivamente per ricevere chiamate. Spiega: “Non ho WhatsApp, non mi piacciono le email... Ho solo un cellulare... Senza TikTok, né Twitter”. Una sorta di cavernicolo. Poi ha rivelato, in merito alla sua carriera di allenatore che: “I giocatori non ci ascoltano, non capiscono le nostre istruzioni. È comunque una cosa stupida spiegare loro: fai questo o fai l'altro”. Perché?: “Sono troppo concentrati sul gioco”. Ha un principio ordinatore: il dialogo. Lo spagnolo gradisce che i calciatori parlino tra loro e abbiano una certa libertà. Per cui nell'imminenza delle partite: “Preferisco stare con lo staff e non disturbarli. Li vedo sempre. Prima degli incontri loro non vogliono vedermi e io non voglio vederli”. Riguardo allo studio agli avversari, Pep ha spiegato che nel corso degli anni è diventato pigro. Confessa: “Non vedo più tante immagini dei rivali come qualche tempo fa”, e conclude: “Osservo quanto basta e poi spiego ai miei quali sono i punti deboli che ho notato e che ci possono consentire di poterli battere”.
(Foto Keystone)