Calcio

I meriti di Alessandro Mangiarratti

La netta vittoria del suo Yverdon sullo Zurigo ha fatto esplodere di gioia lo stade Municipal
Enrico Lafranchi
06.02.2024 09:28

L’Yverdon ha piazzato un bel colpo facendo secco lo Zurigo. Aggressività e attenzione sono alla base della vittoria dei romandi. Il fatto di avere giocato per un po’ in superiorità numerica ha un’importanza relativa. Alessandro Mangiarratti ha dato vigore a una squadra dai risultati comunque altalenanti anche sotto la sua conduzione: 4 reti prese dal San Gallo, 5 dallo Young Boys senza tralasciarne altrettante, quelle incassate dal Lugano (ma con Marco Schällibaum al Cornaredo era andata peggio, finì 6-1). Se ne rende conto anche il mister di Bellinzona: “Abbiamo in effetti iniziato il 2024 con due vittorie e due sconfitte” (di stretta misura quella con il Servette, che risulta essere la squadra del momento, prossimo avversario). L’Yverdon ha la difesa che ha subìto più reti (44) dopo quelle del Winterthur (46) e del Losanna-Ouchy (49). Non è dunque questione di solidità, nella griglia salvezza appaiono determinanti lo spirito di squadra, gli stimoli che il tecnico riesce a trasmettere ai suoi uomini. Ma è solo una questione di testa o anche di saggezza tattica? Il fatto di avere giocato contro gli zurighesi in superiorità numerica per alcuni scampoli di partita (poco più di un quarto d’ora) non è sicuramente rilevante. Di fatto le tre reti sono state realizzate a parità di forze, le ultime due da Kevin Carlos in campo da nemmeno 20 minuti (cambio azzeccatissimo del mister).

Siamo stati bravi difensivamente – dichiara Mangiarratti – abbiamo sfruttato bene gli episodi a nostro favore”.

Il rosso a Condé, sul finire del primo tempo, che peso ha avuto?
“Un’espulsione condiziona sicuramente il gioco, ma è vero che l’abbiamo parificata quasi subito (al 62’, Cibelli ha inflitto un secondo giallo a Mahious, 7 minuti scarsi dopo avergli mostrato il primo cartellino per il fatto che l’algerino all’uscita dal campo stava guadagnando qualche secondo… - Ndr).

State godendo uno stato di forma ottimale:
“Beh, non esageriamo. Abbiamo disputato quattro partite vincendone due e perdendone altrettante… L’importante è continuare a fare bene sia in casa che fuori” (domenica al Municipal sarà di scena il Servette. Terza vittoria di fila sul campo amico? – Ndr).

La retrocessione non è un discorso che vi riguarda da vicino: sei d’accordo?
“Eh no, dobbiamo stare attenti sino alla fine. Il campionato è molto serrato (quattro squadre racchiuse nello spazio di 6 punti, ndr). Il nostro obiettivo è di salvarci, quello che arriverà in più è tanto di guadagnato”.

C’era molta gente alla partita, dalla città della Limmat sono arrivati ben 1800 tifosi…
“Sì, è stato molto bello, un tifo veramente tosto sia da una parte che dall’altra. Anche i nostri 1800 hanno suonato la carica!”.

Non possiamo congedare Ale senza un accenno alle nostre due squadre.

La vittoria del Lugano a Basilea?
“Sono contento per l’amico Crus!”

La sconfitta dei granata a Baden?
“Non ho visto la partita, abbiamo iniziato a giocare anche noi alle 14.15…”. 

Da ricordare che l’Yverdon ha giocato le sue prime gare interne alla Maladière di Neuchâtel a causa di lavori al suo stadio. Alla ‘prima’ casalinga con il Basilea, il 24 settembre (settima giornata), si era registrata l’affluenza record di 4200 spettatori che rimane tale alla vigilia dell’attesissima sfida con i granata ginevrini. Affluenza che al Cornaredo è stata superiore soltanto in due occasioni: contro il San Gallo (4902) e lo Zurigo (4636).

(Foto Keystone/Bott)