Il calcio cubano "sbarca" in Ticino

Due partite
arbitrate in Ticino, in Seconda Lega, lo scorso weekend. Un’esperienza che
Anthony Montero Mora probabilmente non dimenticherà mai.
Ha 29 anni, è cubano e per qualche giorno è stato ospite della nostra
Federazione Ticinese di Calcio (FTC).
Un’occasione per conoscere un nuovo paese, per crescere nell’arbitraggio e non
solo. Dispensando il sorriso di chi resta ammaliato da tutto ciò che vede.
Accompagnato dalla connazionale Irazema Fuentes Aguilera, delegata della
Concacaf (la confederazione Nord, centroamericana e caraibica), Anthony è una
promessa dell’arbitraggio cubano.
Potrebbe sembrare strano sentir parlare di calcio cubano e soprattutto di arbitri,
ma a Cuba il calcio sta crescendo tra mille difficoltà e sta scalzando,
soprattutto tra i giovani, il baseball, da sempre sport nazionale.
Come ci spiega Irazema, seduti a un tavolino di Cornaredo, a Cuba qualcosa sta
cambiando.
“Grazie a Internet adesso i ragazzi guardano le partite di calcio dei campionati
più importanti e si stanno appassionando. Nelle strade si vedono giovani
giocare con addosso le maglie di Ronaldo e Messi, cosa che 15-20 anni era
impensabile”.
Purtroppo a Cuba la nazionale non riesce ancora a emergere a livello di
risultati. Un problema, ci spiega sempre Irazema che “dipende dalla disorganizzazione
ai piani alti. In giro per il mondo ci sono giocatori cubani di buon livello ma
non vengono chiamati dalla nazionale. Manca la coordinazione, un progetto che
possa ritenersi valido”.
Lei stessa è dovuta emigrare: ora vive e insegna agli arbitri nella Repubblica
Dominica.
“Purtroppo è così, a Cuba non c’erano più le condizioni per portare avanti il
mio lavoro. Bisognerebbe ristrutturare anche il settore dell’arbitraggio, ma
non è facile”.
Irazema però è anche una talent-scout e qualche anno fa, prima di lasciare
Cuba, si accorse di Anthony.
“A dire la verità lo vidi mentre si allenava su una pista di atletica leggera. Aveva
una corsa sciolta e lo immaginai subito su un campo di calcio con una divisa arbitrale”.
Un’idea che però, almeno all’inizio, non affascinava Anthony, che spiega:
“Di calcio non sapevo quasi nulla. Io conoscevo il baseball, ma il regolamento
del calcio era qualcosa di sconosciuto. Ringraziai Irazema per “l’offerta” di iniziarmi
nel mondo dell’arbitraggio, ma rifiutai. Era una cosa che non mi interessava”.
Ma il destino nella vita a volte gioca strani scherzi.
“Un giorno ero in compagnia di mio nonno a un mercato dell’Avana e incontrai
proprio Irazema, che tornò alla carica. Fu mio nonno a dirmi di provare e non
fui capace di dirgli di no. Da quel giorno la mia vita cambiò e mi innamorai di
questo nuovo ruolo”.
Irazema lo ha scelto come simbolo del nuovo corso cubano: non si sa dove potrà
arrivare, ma l’obiettivo è quello di poter arbitrare un giorno la Copa America.
E poi ovviamente il Mondiale. Sogni che giustamente devono accompagnare
chiunque indossi una giacchetta nera.
Sempre Irazema:
“Sappiamo che non è un percorso facile, ma Anthony ha delle qualità. Ovviamente
dovrà iniziare presto ad arbitrare leghe più importanti di quella cubana per
farsi notare e maturare esperienze”.
Irazema e Anthony sono giunti in Ticino, come detto, grazie alla sezione
arbitrale della FTC, diretta da Silvio Papa. Con lui anche Oscar Cariaga, ex
arbitro e braccio destro di Papa.
E proprio Cariaga, durante un soggiorno a Cuba, andò a vedere un torneo giovanile
e si accorse dei problemi che avevano gli arbitri laggiù.
“Notai che mancava di tutto, dai fischietti alle divise. Così mi misi in
contatto con i responsabili degli arbitri di Cuba e iniziammo una
collaborazione. Ringrazio anche l’ambasciatore svizzero a Cuba, il ticinese
Mauro Reina, che ci ha sostenuto in questa iniziativa. Fondamentale l’appoggio
della FTC. Quando chiamai Silvio dall’Avana gli spiegai la situazione e lui mi
diede subito carta bianca”.
Cariaga, svizzero di origine cilena, comunica in spagnolo con i due
cubani: presto tornerà nell’Isola caraibica.
“Dovrei andarci ancora tra un paio di mesi, per vedere cosa possiamo ancora
fare per dar loro un'ulteriore mano. Vogliamo intensificare la collaborazione e il soggiorno
di Anthony e Irazema, che stamattina sono ripartiti per Cuba, vuol essere
soltanto il primo passo”.
Chiusura con Silvio Papa e lo stesso Anthony, che ci raccontano delle due
partite arbitrate nel weekend: Balerna-Sementina e Collina d’Oro-Malcantone.
Papa, da anni anche ispettore per la Federazione svizzera, commenta così:
“Nella prima partita l’ho visto un po’ teso, probabilmente era un po’ nervoso ed
emozionato. Ha comunque arbitrato bene, ma nulla a che vedere con la seconda
partita, dove ha fatto vedere di essere un ottimo arbitro. E soprattutto dal
punto di vista fisico è stato impressionante”.
E Anthony come ha vissuto queste due partite?
“Sono contento di questa bella esperienza. Ha ragione il signor Papa, forse
nella prima gara non ero così tranquillo e sicuro. La seconda, per fortuna, è
andata molto meglio. Mi sono dovuto adattare a un calcio diverso, più tecnico e
veloce e anche il modo di giocare e di stare in campo è molto differente da
quello cubano. Sono però felice di aver fatto questa esperienza che sono sicuro
mi aiuterà nel prosieguo della mia carriera”.
(nella foto, da sin., Irazema Aguilera Fuentes, Silvio Papa, Anthony Montero Mora e Oscar Cariaga)