“Il calcio è una professione che ti distrugge”

Raphael Dias Belloli è un calciatore brasiliano di 27 anni. Milita nel Barcellona dalla stagione 2022-23, che lo acquistò per 58 milioni. Ha pure la nazionalità italiana, ma ha preferito giocare per il Brasile. È il classico giocatore ritenuto un “potenziale campione”, da cui ci aspetta sempre il numero decisivo. È agile, è scattante, è un mancino, ma il calcio moderno lo fa agire sulla fascia destra. Il suo nome d'arte è Raphinha. Il brasiliano ha concesso un'intervista al portale radiofonico RAC1 e si è raccontato, mettendo in disparte la diplomazia o le frasi di circostanza. Ha confessato il suo disagio: “Avevo momenti in cui non sapevo come sarei andato ad allenarmi”. L'immaginario collettivo percepisce questi atleti come dei privilegiati; non hanno alibi, perché sono strapagati; sono dei perfetti capri espiatori; hanno il dovere di essere sempre all'altezza; il fallimento non è né contemplato né giustificato. Ammette: “Nel calcio c'è bisogno di un aiuto psicologico. È una professione che ti distrugge. Ho avuto momenti in cui tornavo a casa e non sapevo come sarei andato ad allenarmi il giorno dopo”. Aggiunge: “Ho pianto molto. Ci sono momenti in cui pensi di arrenderti, di tornare a casa e cercare altre strade”. In fondo è un'ala che reclama il diritto di non riuscire e di sentirsi emotivamente fragile, come capita a qualsiasi essere umano. La stagione per lui e la sua squadra è cominciata nel modo migliore. La cura Fick sembra avere scosso il Barcellona, i catalani paiono rinati. Il brasiliano, parlando di cose di campo, pensa che Lamine Yamal possa “essere il migliore giocatore del mondo”, definisce Olmo “spettacolare”. E ha parlato anche di Vinicius: “Quello delle partite e completamente diverso dal Vinicius fuori dal terreno verde”. Spiega: “Non è una persona cattiva, è una persona spettacolare, è molto buono. Nella vita privata è incredibile”.

(Foto Keystone)