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Il calcio non fa bene alle Olimpiadi

Il torneo non appassiona il pubblico
Aristide Lorenzi
01.08.2024 06:58

Gli schermitori stanno tirando nel Grand Palais, il palazzetto è magnifico, si respira storia, costituisce uno scenario straordinario, il pubblico lo affolla in maniera copiosa. La piscina olimpica è lenta, non consentirebbe di stabilire record, ma l'impianto è sempre pieno, l'atmosfera esalta gli atleti. Il torneo di tennis è seguito, nonostante il caldo, gli appassionati riempiono gli spalti. La palestra della ginnastica artistica registra, quasi, tutto il esaurito. Ma in generale il sostegno degli spettatori non manca. Lo spirito olimpico soffia forte: l'evento che ha una cadenza quadriennale costituisce la sublimazione dell'istante che va colto. Ogni disciplina ha la degna cornice, in ogni ora della giornata, dal mattino sino alla sera. La partita di calcio Argentina-Ucraina, ma ne è solo un esempio, si è giocata nello stadio del Lione. E gli spalti erano quasi vuoti. Giusto così: è una sconfitta che decreta una scelta sbagliata. Il football sarebbe dovuto rimanere a casa. Calcio e giochi sono incompatibili. I dirigenti sportivi vivono, molto spesso, di presunzione, e sicumera. Impongono decisioni, che per fortuna non hanno il seguito popolare e sono bocciate. Certo: ci saranno gli ascolti televisivi. Certo: ci sarà il gradimento degli sponsor. Ma il pubblico ha dimostrato il sacrosanto diritto di non gradire. Il calcio ha una sua predominanza che manifesta tutto l'anno e non avrebbe bisogno di altri palcoscenici. Si scende in campo sempre e le partite non finiscono mai. Le Olimpiadi dovrebbero preservate e salvaguardate da questa megalomania.

(Foto Keystone)