Calcio

Il Crus torna a Sion, stavolta da allenatore

Il suo Lugano deve vincere e riprendere la battaglia per il terzo posto
L.S.
12.03.2022 05:08

Dopo Abascal, tocca a Tramezzani. Da un ex bianconero a un altro. Con l’italiano però il Crus non ha mai lavorato.
Se Abascal era “fresco” sulla panchina renana, per Tramezzani la panchina del Sion non è certo una novità. Anzi.
L’ex difensore dell’Inter è addirittura alla terza esperienza con i vallesani e in queste 16 partite vanta una media di 1,31 punti, contro l’1,56 di Croci-Torti.
Il Lugano, scivolato a cinque punti dal terzo posto dopo la battuta d’arresto con il Basilea, deve vincere per provare a ridurre lo strappo con i renani e lo Young Boys. Almeno sulla carta il compito sarà però tutt’altro che semplice.
Il Sion, che ha ottenuto 20 dei 30 punti in casa, vanta al Tourbillon la miglior difesa del campionato (assieme allo Zurigo) con soli 12 gol subìti.
Insomma, per un Lugano che non è mai stato a suo agio davanti alla porta avversaria, sarà importante non andare in svantaggio.
Detto di queste poche statistiche, che nel calcio lasciano spesso il tempo che trovano, il tecnico del Lugano sta ancora riflettendo sul tipo di difesa da schierare, viste le assenze per squalifica di Hajrizi e Daprelà. Per il resto sarà un Lugano che dovrà ripetere per atteggiamento e gestione del gioco, la partita disputata contro i renani. Con una “piccola” modifica: quegli ultimi dannati 25 metri. Un neo di cui aveva già parlato il mister dopo quella bruciante sconfitta.
I bianconeri hanno lavorato questa settimana su questo aspetto: sanno, che per vincere le partite, o per cercare di ribaltarle una volta in svantaggio, bisogna fare qualcosa in più. Ci vuole più intensità e coraggio, bisogna osare di più.
Se si possa migliorare l’aspetto offensivo e fino a che punto, è un dibattito che resta aperto. Bastano gli schemi e le idee o ci vuole la classe dei singoli? Ci sono allenatori che ammettono candidamente di poter agire sulla disciplina difensiva, meno sulle qualità offensive. Lì ci vogliono i giocatori e la loro fantasia.
Ecco un’altra bella sfida che attende il Crus: provare in questi mesi di campionato a migliorare la sua squadra anche da questo punto di vista. A partire già dalla partita di Sion.
Già, Sion. Il Crus era in panchina con Braga, quella sera di fine agosto, quando il Lugano fu beffato al 94’. Fu l’ultima partita del brasiliano, che tornato nel suo paese sta facendo faville alla guida del Fluminense.
Chissà se al Crus, in quel viaggio di ritorno da Sion, era balenata l’idea di poter diventare di lì a poco il nuovo allenatore del Lugano? Sicuramente Braga non se lo aspettava di doversene andare così presto.
A qualche mese di distanza possiamo dire che in fondo è andata bene a entrambi.

(Foto Crinari, archivio Cdt)