Il derby più "ricco" di sempre

La notizia del giorno, oltreconfine e a Milano in particolare, è il record d'incasso per il derby in programma il 22 di questo mese: circa 7 milioni di Euro, cifra mai incassata al botteghino per una partita di calcio in Italia. Una buona notizia, secondo molti, perché dimostrerebbe che la Serie A è ancora molto amata dal pubblico, e che dovrebbe fare da contraltare ai dati invece allarmanti rispetto all'emorragia di spettatori per il massimo campionato italiano trasmesso in televisione: dopo sole tre giornate, un milione in meno rispetto allo scorso anno e circa un milione e seicentomila rispetto a due anni fa. Molti, si può supporre, si saranno rivolti ai siti pirata magari: ma resta un dato sul quale riflettere, anche se i conti andranno fatti alla fine.
Tornando al mega incasso di San Siro, dal momento che non ci risulta che la capienza dello stadio milanese sia aumentata dal 2019 (il dato al quale si riferisce l'ultimo record), se ne deve dedurre che siano aumentati i prezzi dei biglietti, in modo probabilmente adeguato all'inflazione a due cifre dell'area Euro da quell'anno a oggi. Peccato che in Italia, secondo quanto riferisce l'OSCE, le retribuzioni medie non siano invece cresciute con la stessa velocità.
A scanso di equivoci, va detto che il calcio non è un bene di prima necessità, e che lo stadio pieno dimostra che la strategia societaria funziona. Dopodiché, le notizie di cronaca nera delle ultime ore (ma si tratta solo dell'ennesima puntata di una vicenda che va avanti da lustri, e che non riguarda solo Milano) sono la prova che, sul mercato nero dei biglietti per le partite, ha messo da tempo gli occhi anche la criminalità organizzata di spessore la quale, a quanto sembra, sta cercando alleanze con i vecchi capi ultras in quest'ottica: un sodalizio che, tuttavia, sta lasciando pesanti tracce di sangue. Quello che sappiamo è che, per questa partita, i prezzi dei biglietti per l'area riservata ai tifosi rossoneri sarà di 45 Euro: tuttavia, quelli anche di altri settori che, ai tempi della nostra giovinezza, erano definiti "popolari", saranno molto più elevati.
Siamo dell'idea che la modernità possa regalare, a chi se lo può permettere, una nuova esperienza allo stadio, e che attraverso questo canale le società dovrebbero incassare una buona parte dei proventi, lasciando invece che una zona dello stadio sia accessibile a prezzi adeguati, al limite premiando la fedeltà dei tifosi: a pagare di più siano i cosiddetti "occasionali", quelli che si scaldano solo ai grandi eventi. Sembra che lo stadio a Milano potrà essere ristrutturato: ci auguriamo che venga fatto con questa filosofia. Noi, che non andiamo più allo stadio da tifosi da lustri per motivi professionali, partecipiamo però ogni settimana a una lotteria: 25 vincitori, due biglietti ciascuno. Se vinceremo, sappiamo già a chi regalare i tagliandi.
(Foto Keystone)