Ciclismo

Il Mondiale di Van der Poel, tra escatologia e scatologia

Il fuoriclasse olandese ha dominato la prova, una superiorità schiacciante
Angelo Lungo
07.08.2023 07:05

L'escatologia è un termine che proviene dal greco antico e significa “ultimo”. La traduzione letterale è “scienza delle cose ultime”. È la riflessione delle religioni ma anche della filosofia sul destino definitivo e finale delle persone e dell'intero creato. Cerca di dare una risposta su ciò che seguirà alla vita terrena. La scatologia è uno scritto o un trattazione che ha argomento gli escrementi, i contenuti o i toni sono considerati talvolta osceni. Il Mondiale di ciclismo di Glasgow rimarrà nella storia, è stata una corsa epica. Lo ha dominato uno stratosferico Mathieu Van der Poel. Nella fase iniziale della gara c'è stata un'interruzione, dei manifestanti hanno bloccato i corridori. Poco o male. Il fuoriclasse si è recato presso una fattoria che si trovava nei pressi, aveva un urgente servizio fisiologico da espletare. Una fermata tecnica opportuna ed efficace. Gli studiosi sostengono che, dopo, le prestazioni fisiche migliorano decisamente e lo hanno quantificato in percentuale: il 17%. Racconta l'olandese: “Sono entrato in una casa. L'interruzione è durata abbastanza a lungo e sono dovuto andare in bagno. Non credo nemmeno di essere stato l'unico. Quindi grazie alle persone che ci hanno accolto”. Una famiglia che entrerà nella storia, hanno potuto ospitare per qualche minuto un futuro Campione del mondo. Mentre gli ambientalisti protestavano. E poi? C'è stata una competizione durissima, spettacolare ed emozionante. Tutti e sempre all'attacco. Van der Poel, nella fase finale, ha inseguito l'italiano Bettiol, è scattato. Tutto sembrava deciso, ma è caduto, ginocchio lacerato, pantaloncini rotti, maglia strappata. Si è rialzato, era la sua giornata, ha ripreso a mulinare le gambe. La sua superiorità è stata schiacciante. Una straordinaria impresa in solitaria. È il ciclismo, l'ultimo baluardo dello sport popolare, perché si corre sulla strada: quella della normalità.