Il portiere e... l'attaccante

Sul primo gol del
Partizan Belgrado c’è forse stata una leggera deviazione di Grgic, ma l’impressione
è che avrebbe potuto fare qualcosa di più.
Sul secondo gol invece la sensazione si trasforma in certezza. Prima non blocca
un tiro da fuori area che avrebbe meritato una presa più sicura, e poi sul conseguente
corner, si fa sorprendere da un colpo di testa dai cinque metri. Una traiettoria
che avrebbe richiesto almeno un’uscita con i pugni.
Amir Saipi, dopo un buon inizio di stagione, sembra vivere un momento di
difficoltà.
Non sempre sicuro nelle uscite, ultimamente è meno preciso anche con i piedi. A
dire la verità non è stato impeccabile nemmeno con le mani, come dimostrato
domenica contro il Lucerna.
Con due anni di contratto ancora in essere, il portiere la scorsa stagione era
stato un tema di mercato da parte del Lugano. Sembrava che potesse lasciare il
club e garantire un po’ di soldini. Invece non se n’è fatto nulla.
Ora, con la seconda qualificazione europea alle porte, Saipi ha la grande
occasione di dimostrare il proprio valore su un palcoscenico importante. A lui
il Lugano chiede una continuità di rendimento che in questi anni non sempre è
riuscito a garantire. A 24 anni e con un po’ di esperienza alle spalle, adesso
tocca a lui.
L’altro tema è quello dell’attaccante. Ieri sera, sempre ai microfoni della
RSI, Carlos Da Silva ha ribadito che “l’acquisto di un attaccante per il
momento non è nei piani del club. Il mercato però è ancora lungo e noi stiamo
attenti alle varie situazioni”.
Difficile dire se tra il mercato del Lugano e l’ottenuta qualificazione ci sia
una relazione, smentita peraltro dal direttore sportivo bianconero, ma l’impressione
è che a questo punto un attaccante di qualità farebbe molto comodo a Croci-Torti.
Aliseda ha dimostrato di non essere a suo agio in quella posizione (molto meglio
invece quando può giocare esterno sinistro), mentre Przybylko sembra essere
scivolato un po’ indietro nelle gerarchie dell’allenatore.
Resta Vladi, che dopo tanti mesi di
inattività e un paio di interventi al ginocchio, è un giocatore sempre a
rischio. Oltretutto le undici reti in cinquanta partite ne fanno un buon
attaccante, ma non ancora un grande bomber.
Insomma, l’occasione per una riflessione ed eventualmente un intervento sul
mercato, è ancora possibile.
Da qui al 9 settembre c’è tempo, ma le dichiarazioni del Crus, che ha
sottolineato come la sua squadra sarà attesa da un tour de force da qui a dicembre,
sono un’inequivocabile richiesta di aiuto.
A buon intenditor poche parole.
(Foto Keystone/Gianinazzi)