Calcio

Il Servette resta la bestia nera

I bianconeri, con le seconde linee, perdono ancora contro i ginevrini: tra 7 giorni la finale
L.S.
25.05.2024 22:32

Si sapeva che sarebbe stata una partita strana, probabilmente complicata. E alla fine, la sconfitta per 2 a 0, non deve sorprendere più di tanto.
Il Lugano, con le seconde linee, contro un Servette che invece ha schierato molti dei suoi titolari, quelli che vedremo tra una settimana a Berna.
Croci-Torti non è rimasto sorpreso dalla formazione schierata dal suo omologo Weiler:
“Mi ha detto prima della partita che io sono un allenatore fortunato perché ho potuto lasciare a riposo alcuni titolari. Lui invece aveva i giocatori “contati”…”.
Alla fine, per la terza volta su quattro (e un pareggio), il Servette ha vinto contro il Lugano. Il Crus però non sembrava troppo preoccupato in conferenza stampa:
“Chi pensava che il Servette fosse un avversario che bisogna battere a tutti i costi, forse questa sera ha capito che sarà un impegno molto ostico. Per portare a casa la Coppa bisognerà fare la gara perfetta”.
Due reti di Guillemenot, una più bella dell’altra, hanno deciso l’ultima partita della stagione. Nulla ha potuto Berbic, anche se trafitto due volte sul proprio palo.
Il Lugano ci ha provato, ma si è capito dall’inizio che a questa squadra sarebbero mancati i meccanismi. E forse anche un po’ di fame, nonostante per alcuni elementi questa avrebbe dovuto essere la prova del nove.
Il Crus ha rivelato che per Berna, probabilmente, non ci sarà Mai, mentre verrà sicuramente recuperato Doumbia.
Ieri sera si sono visti anche Przybylko (alla sua terza apparizione, ma con soli 32 minuti all’attivo) e il giovane difensore destro Reynolds che arriva da Chicago (per lui ieri sera il debutto con i primi 22 minuti giocati).
È stata l’occasione per applaudire anche il rientro in campo di Hajrizi dopo il brutto infortunio. Il suo futuro è ancora tutto da scrivere: continuano le discussioni con il Lugano, ma per ora non si è giunti a nessun accordo.
È stata la serata di addio di Jonathan Sabbatini, che ha salutato per l’ultima volta lo stadio di Cornaredo da giocatore.
La curva ha cantato spesso a favore del capitano e lui a fine partita ha ricambiato il saluto ed è andato sotto la curva a ringraziare per l’affetto ricevuto.
Cornaredo, con soli 3200 speettatori, non sono sembrati la cornice degna per salutare chi ha dato tantissimo al Lugano in questi 12 anni. Difficile che ci sia però un’altra occasione per rivedere Sabba giocare a Cornaredo. Finora, come tutti sanno, l’uruguaiano ha rifiutato l’offerta del club: ora bisognerà capire se ci ripenserà o se invece continuerà a giocare da un’altra parte. Il suo manager Pablo Bentancur è già al lavoro.

(Foto Keystone/Crinari)