Io non scappo... fuggo!

Mister o
mistero? Nel canton Vaud si propende alla seconda ipotesi. Si sono stesi fiumi
d’inchiostro per un allenatore che ha piantato la sua squadra alla prima
giornata di campionato. E per un altro che, lontano da panche di alto livello
(Challenge e Super League) stava interrogandosi, in tutta serenità, sul suo
futuro di allenatore (nessuno lo conosce, non ha dunque senso pensarci troppo)
è tornato risolutamente in campo: le sfide vanno sempre accettate, senza
remore. Un capitolo indubbiamente intrigante che tiene desta l’attenzione dei
media romandi. Partiamo dall’inizio.
Pierre Alain Suard, mister del La Sarraz-Eclépens, ha iniziato la stagione con una sconfitta. Nulla di insolito,
ma è successo che il mister, probabilmente per sentirsi in pace con la sua
coscienza, si è reso irreperibile al club. È insomma diventato uccel di bosco,
secondo i media romandi addirittura un uomo ‘invisibile’! 24 Heures scrive:
“Suard si è semplicemente volatilizzato, lasciando dietro di sé un’unica
traccia: un messaggio chiarissimo al direttore sportivo al quale ha rimesso per
posta la sua chiave in una busta”.
La fuga del tecnico vallesano oltre ad
essere stata comprensibilmente chiacchierata, ha sollecitato la stampa
sportiva locale a tenere alta l’attenzione su quanto successo chiedendo lumi a
chi ha avuto modo di lavorare con Suard. Il presidente di Vevey-Sports William
von Stockalper, che detto per inciso, da come lo abbiamo conosciuto in giugno
al Pian Scairolo, aveva accettato, con modi e parole eleganti la sconfitta dei
suoi contro il Paradiso, non si è detto sorpreso più di tanto della precipitosa
partenza di Suard, già allenatore della
seconda squadra del Vevey: “Pierre-Alain – ha dichiarato – tende ad
allontanarsi per poi farsi volentieri riprendere. Ma non è che possa funzionare
sempre così!”. Secondo von Stockalper il mister che se l’è data a gambe merita
però anche una menzione particolare: “Da noi ha mostrato ottime qualità, ha
avuto sempre un buon rapporto con la squadra” (Suard è ritenuto l’artefice
della promozione del Le Sarraz in Prima Lega, ndr). Anche Steve Guillod,
presidente del Bulle, ne ha elogiato le qualità: “Ci aveva lasciati alla fine
del primo girone per ragioni familiari. Di lui ho il ricordo di un buon coach,
apprezzato all’unanimità”. Ovviamente il primo ad essere rimasto sbigottito di
questa "partenza brutale”, come l’ha definita il giornalista di 24 Heures,
è il DS David Geijo: “Sono desolato, abbiamo fatto un errore di casting
(l’allenatore avrebbe preteso una panchina più valida, ndr), ora con Suard
abbiamo completamente chiuso. Gestirò se del caso la squadra ad interim, siamo
però sulle tracce di un nuovo allenatore. Sono comunque molto dispiaciuto per
Pierre-Alain, mi piacerebbe parlargli a quattr’occhi”.
Ma non è finita qui. Il
“caso” di Le Sarraz (Geijo ha diretto la squadra nella seconda gara purtroppo
con ulteriore esito negativo), ha varcato i confini romandi sino a raggiungere
il sud delle alpi. Incredibile, sapete perché? Sulla panchina dei “Sarrazins”
mercoledì contro il Meyrin c’era Vittorio Bevilacqua. Sì, il nostro “Vito” di
cui il Ticino calcistico si è dimenticato sin dai tempi in cui aveva vestito,
da giocatore, la maglia rossoblù e quella granata. Avete letto bene. Proprio
Bevilacqua, che ancora una decina di anni fa sarebbe venuto a piedi ad allenare
il Chiasso! Lo stesso Vito che ha svolto la sua carriera sulle panche della
Svizzera francese, toccando da allenatore l’apice a Yverdon. Mentre in Ticino,
una volta tanto lo si deve dire, le preferenze sono sempre state altre (facendo
di lui, incomprensibilmente – ha tanto di diploma UEFA - un escluso dagli
eletti).
In Romandia il ‘momò’ è tuttora molto stimato, tanto vero che è stato
richiamato su una panchina di Prima Lega. Già giocatore del Servette (una volta
lasciato il Bellinzona) Bevilacqua è sempre stato restio a riconoscersi i
meriti (vedi soprattutto a Yverdon) e tanto meno a fare apparizioni in tivù
dove sono sempre in buon numero a parlare a ruota libera. La sua sfortuna è
forse di essere stato coinvolto in qualche squadra dove c’erano delle ‘bocche
di fuoco’, lui che di temperamento ne ha da vendere… Di certo ha lavorato con
umiltà, sempre in sintonia con il suo carattere. Crede in se stesso e nei suoi
nuovi ragazzi, il foglio locale La Région scrive: “Gli anni passano, la
passione rimane intatta. A pochi giorni dal suo 64° compleanno Vittorio
Bevilacqua, ex allenatore dell’Yverdon a tre riprese, fa ritorno su una
panchina che conta, quella del Le Sarraz-Eclépens”. Al giornale il ‘nostro’ ha
dichiarato: “Mercoledì (della scorsa settimana, ndr) ho sentito dentro di me un
clic. E dire che mi ero quasi rassegnato considerando il gran numero di
colleghi senza lavoro, basti guardare i posti a disposizione in SL e ChL con
quell’ondata di allenatori, sono quasi tutti della ‘nouvelle vague’. Sono
felice, in PL affronteremo avversari come il Vevey e l’Echallens:
magnifico!".
Dal canto suo Davide Geijo, ex giocatore del Baulmes, motiva
così la sua scelta: “Conosco Vittorio da molti anni, prima di tutto è il suo
carattere che parla a suo favore. Ci tenevo moltissimo a ravvivare la sua
‘fiamma’, sono persuaso che riuscirà a dare molto alla squadra. Abbiamo bisogno
di un allenatore esperto ed appassionato come lui, la sua carriera ne è una
conferma”. Agli scettici il DS risponde senza tanti giri di parole: “Sarà una
stagione difficile per noi quanto per lui”. Chiude chiosando: “Negli anni Vito
è maturato molto, sia come uomo che allenatore”.
Cosa
possiamo aggiungere? Che nel calcio non c’è spazio per le favole ma che per
Vito è cominciata una bella storia!
Intanto ieri sera il suo La Sarraz/Eclépens ha conquistato il primo punto stagionale pareggiando 2-2 in casa contro il Meyrin. Bene così!