La decisione più logica
La scelta
migliore. O perlomeno, la più logica. Murat
Yakin resta il selezionatore della Nazionale svizzera di calcio.
Una parte della tifoseria (e anche degli “opinion leader”), spinta dai
risultati non proprio entusiasmanti di questo ultimo periodo, tifava per un
cambiamento radicale. Via il tecnico e, a questo punto, anche alcuni “senatori”.
Insomma, un repulisti in grande stile.
La Federazione ha invece deciso, piuttosto saggiamente, di andare avanti per la
strada tracciata.
Una strada lastricata ultimamente di qualche ostacolo, certo, ma che dopo il
Mondiale ci ha condotto anche a questo Europeo.
Facile, dice (giustamente) qualcuno, con il gruppo che ci ritrovavamo. È vero,
si poteva e si doveva fare meglio (leggi qualche punto in più). È innegabile,
però, che la fortuna non sia sempre stata dalla nostra parte.
Detto questo, non era pensabile, o sarebbe perlomeno stato un azzardo, affidare
questa squadra a un altro allenatore a soli tre mesi dall’Europeo. E se avesse
fallito? Lo avremmo licenziato subito?
E poi a chi? Fischer o Favre i nomi più accreditati, senza sapere se ci fosse
veramente il loro interesse e con la sicumera che sarebbe stata la soluzione
migliore.
La Federazione, e Pier Tami, con quest’ultimo che aveva gettato più di un
dubbio sulla continuazione di Yakin, hanno così deciso di attendere l’esito di
questi Europei. Da qui a giugno ci sarà tutto il tempo per ricompattare la rosa,
per limare qualche screzio e per fare capire ad alcuni giocatori, che la
responsabilità non può ricadere tutta sulle spalle di Yakin.
Gli spifferi di Berna, che stamattina ci avevano confidato che Yakin sarebbe
stato confermato, soffiano adesso sullo staff. Ci sarà un nuovo inserimento o
forse addirittura un cambiamento. Prossimamente
ne sapremo di più.
Intanto sabato ci sarà il sorteggio, con il confermatissimo Yakin che sarà
presente. Vivo e vegeto, per la delusione di chi lo aveva già dato per
spacciato.
(Foto Keystone/Klaunzer)