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La lezione del maestro Velasco

L'Italia della pallavolo è in finale, con una Nazionale multiculturale
Angelo Lungo
09.08.2024 07:34

La società dello spettacolo procede veloce. Vuole la sintesi, risposte certe, le argomentazioni sono considerate complicate. Poi ci sono persone che intendono esprimere pensieri, comunicare concetti, analizzare e tentare di capire. E queste sono etichettate con il termine, quasi a dileggiare, di filosofi. Il personaggio al centro dell'attenzione in Italia è Julio Velasco. È un naturalizzato. È un ragionatore, capace di formulare un pensiero. Ha l'ambizione di andare oltre lo sport. Data la sua età, ha più di 70 anni, ora è chiamato maestro. La sua storia è un autentico romanzo popolare. L'Italia del volley femminile è in finale, domenica giocherà per l'oro. Dopo la gara il maestro ha spiegato: “L'oro che manca? Basta guardare sempre quello che manca, è una filosofia di vita che non va”. Ma chi è Velasco? Nella pallavolo è una leggenda. È un allenatore particolare, non si impone ai suoi giocatori, ma li guida, cerca di convincerli. Si appalesa con autorevolezza e non con l'autorità. Ha uno sguardo che sembra disilluso, invece scruta, lo orienta la lucidità. La sensazione è quella che per lui non esistano ostacoli o impedimenti, ma opportunità. La Nazionale italiana di volley è, probabilmente, la sua ultima sfida. E l'ha portata all'atto conclusivo. E mentre parte dell'Italia parla di rivendicazione dell'identità, ricerca con ostinazione le radici, parla di origini peculiari, quella della pallavolo è una squadra multiculturale, a partire proprio dal suo allenatore. Cognomi e nomi e un vissuto che hanno provenienze diverse. Eppure le ragazze sono coese, unite, si abbracciano, sono un gruppo, vivono un comune destino: credendoci. Propongono una visione di vita. Ma questa è un'altra storia. I filosofi non sono più di moda, sono un intralcio, sono illusi che si fermano troppo a riflettere. Meno male che almeno il maestro riesce a resistere, chissà fino a quando.

(Foto Keystone)