"La mia famiglia stavolta è in difficoltà, non sa per chi tifare..."

Domani a difendere
la porta del Bellinzona ci sarà lui. Fuori il titolare Kiassumbua e il suo “rivale”
per il posto di secondo portiere Klein, contro il Wil toccherà ad Alexander Muci,
ragazzo di belle speranze che a fine novembre compirà 22 anni.
Non sembra nervoso Alex, anche se questa sarà la sua prima partita da titolare
con la maglia granata. Era subentrato una volta a Kiassumbua (con lo Sciaffusa)
e una volta a Klein (nell’ultima partita con lo Xamax).
Si esprime come un veterano, con un vocabolario da fare invidia a molti colleghi più esperti.
“Credo che staserà dormirò molto bene, sono sereno, anche se è ovvio che alla
partita ci sto pensando. Giocare da titolare o sedere in panchina per me non fa
molta differenza dal punto di vista della preparazione: anche quando sono
riserva mi preparo come se dovessi giocare. Mentalmente cambia poco, l’unica
differenza è che quando devi entrare in campo velocemente dopo essere stato a
lungo seduto non è assolutamente facile”.
Gli è successo contro lo Sciaffusa, dove è entrato a gara in corso causando
anche un rigore molto discusso, mentre a Neuchâtel ha disputato soltanto una
decina di minuti con il risultato già sul 4 a 0 per i neocastellani.
“Nell’occasione del rigore è vero che si è discusso molto della gamba tesa del
mio avversario ma anch’io sono entrato con troppo foga: non ho pensato al
rischio, sono un portiere aggressivo e a volte mi lancio senza rifletterci
troppo. Era una situazione al limite che purtroppo mi ha penalizzato. Il mio
problema è che a volte sono troppo carico”.
Non è mai bello vedere i compagni che si infortunano, ma nella vita le
occasioni vanno prese al volo.
“È così, anche se sinceramente mi spiace per i miei due colleghi e amici. Siamo
un bel trio di portieri, andiamo molto d’accordo. È normale che ci sia concorrenza
e che tutti vogliano giocare ma tra di noi c’è grande rispetto. Anch’io due
anni fa sono stato fermo per un problema all’anca da marzo a ottobre, sono cose
che nel calcio capitano”.
Quella con il Wil è una partita particolarmente importante e Alex se ne
rende conto.
“Ne siamo coscienti, sappiamo che dobbiamo tornare a fare punti, ma non sono
preoccupato. So che la squadra è buona e che con la qualità che abbiamo nello spogliatoio,
presto o tardi torneremo a fare risultato e a risalire la classifica”.
Il momento delicato è facilmente spiegabile.
“Siamo un gruppo nuovo in una categoria impegnativa come la Challenge
League, è normale che ci siano degli
alti e bassi. Sono certo che troveremo il giusto equilibrio”.
Il Wil però è in grande forma.
“È vero, sono primi e hanno grande fiducia, ma tutte le squadre mi sembrano
molto attrezzate. Se pensiamo che lo Xamax, ultimo in classifica, ci ha battuto
4 a 0, allora è chiaro che non ci possano essere partite facili. Resto convinto
però che abbiamo le carte in regola per batterle tutte e soprattutto in casa,
dove abbiamo già sofferto troppo, dobbiamo dare delle soddisfazioni ai nostri
tifosi”.
Bentancur ha parlato chiaro: vuole che il Bellinzona lotti per la
promozione.
“Le sue parole ci caricano, sono uno stimolo per tutto l’ambiente e la squadra.
È una persona che ci sprona in ogni occasione. Non avverto la pressione di
dover fare bene, è logico per un professionista. Abbiamo tanta voglia di dimostrare
di essere buoni giocatori, abbiamo tutti una voglia matta di prenderci delle
rivincite”.
Domani al Comunale arriverà tuo fratello Nikolas, attaccante del Wil.
“È una cosa bellissima, sono molto felice di rivederlo, soprattutto in campo.
Ci siamo sempre sostenuti e sapere che entrambi siamo riusciti ad arrivare fin
qui è qualcosa di magnifico. Forse il problema sarà della nostra famiglia che
per una volta non saprà chi tifare…”.
Lui ha detto che se dovesse segnare, non sa ancora come reagirebbe.
“È il suo lavoro, lui deve fare gol, io devo fare il possibile per non prenderne.
So che entrambi daremo il massimo, dimenticando per un po’ di essere fratelli.
Se poi dovesse segnare ed esultare, non me la prenderei di certo. Ha tutto il
diritto di farlo”.
Chiusura anche con Alex sul suo futuro: gioca in prestito nel Bellinzona ma il
suo contratto, con il Lugano, scadrà alla fine di questa stagione.
“Adesso sono qui a Bellinzona e sono felice della scelta che ho fatto. La
rifarei senza indugi, anche perché venendo qui speravo di avere presto o tardi
una occasione per mettermi in mostra in Challenge League. Avevo già militato nel
Winterthur, ma qui è diverso, ora sento di avere delle reali chance. In questi
anni purtroppo mi è mancata un po’ di continuità, che per fortuna ho ritrovato
negli ultimi mesi dello scorso anno con l’Under 21 del Team Ticino. Ora ho 22
anni ed è il momento giusto per affermarmi. Sono convinto dei miei mezzi e mi
concentro sempre per dare il massimo. Al futuro ci penseremo a tempo debito”.
(Nella foto Putzu, Nikolas Muci a sin, con il fratello Alex, dopo la vittoria del Lugano in Coppa Svizzera)