Go2024

La palla corta di Musetti

È il colpo vincente ed elegante dell'italiano
Angelo Lungo
04.08.2024 05:46

Nel torneo maschile di tennis non ci sono state sorprese, la finale ha percorso la strada del prevedibile. Sarà Alcaraz contro Djokovic. Uno scontro generazionale e probabilmente segnerà la prevalenza del dominio dello spagnolo. Il tennis moderno  è da un punto di vista tattico noioso e prevedibile. Il gioco si basa sulla forza dei colpi, per essere competitivi bisogna avere un servizio preciso e potente. E poi ecco lo scambio: partono dalla linea di fondo fendenti micidiali e ficcanti. Via allo scontro fisico e agonistico, in fondo c'è una sorta di epicità. Ma per il circuito si aggira una sorta di eretico. Tenta, quasi disperatamente, di sfuggire al prototipo del giocatore del terzo millennio. Capello leggermente lungo, barba incolta e qualche volta lingua un po' sciolta. Lorenzo Musetti non segue uno schema predefinito. È un fantasioso della racchetta, lui decide di variare lo scambio. Il suo è un repertorio completo, e lo esegue con gesti esemplari e belli da vedere. Ha un rovescio splendido, lo porta con una mano. Tutto molto romantico. Non solo, all'improvviso interrompe l'ordinario, si ribella al canovaccio ed ecco il drop: il colpo che fa cadere la palla; la smorzata che delicata e leggera tenta di scavalcare la rete. L'italiano è un creativo, è un originale. Si definisce come un esteta, esalta poiché è un raffinato. E ha una mano sensibile. A Parigi ha conquistato una medaglia di bronzo. Come ha conquistato il punto vincente? Ha optato per una palla corta e pennellata. Domanda speciosa e fuorviante.

(Foto Keystone)