La Premier è ancora di Guardiola

Finisce la Premier. L'Arsenal ha sperato fino all'ultimo, ma il Manchester City, trascinato da un grandissimo Phil Foden, non ha sbagliato. Al termine dell'incontro Guardiola ha spiazzato quasi tutti: “La realtà è che sono più vicino ad andarmene che a rimanere al City”. Il suo contratto scade nel 2025, quindi la prossima potrebbe essere la sua ultima stagione con la sua attuale squadra. Lo spagnolo è nella storia del calcio inglese e del club. I numeri sono incredibili: quarta Lega consecutiva conquistata, la sesta nelle ultime sette stagioni, un record difficilmente avvicinabile. Certo i soldi investiti dagli arabi sono ingenti, una spesa continua e senza soste che aiuta. Ma è stato Guardiola l'artefice di un progetto vincente: i titoli in bacheca sono ben 17, tra cui spicca la Champions. È generale la sensazione e la convinzione, che gli inglesi siano una delle formazioni più forti al mondo: per cifra tecnica, per disposizione tattica. La stagione non si è ancora conclusa, c'è ancora da disputare la FA Cup contro lo United, un altro trofeo si può alzare, cugini permettendo. Guardiola non ha dubbi: “Quando mi sono trasferito qui, se qualcuno mi avesse detto che avremmo vinto sei campionati in sette stagioni, gli avrei dato del pazzo”. Ringrazia i dirigenti per il sostegno “incredibile” che riceve e che gli consente di svolgere al meglio il suo lavoro. Sottolinea che l'Arsenal è stato un grande avversario, elogia Arteta che considera un “allenatore giovane e di grande talento”. Ma il maestro si è dimostrato ancora un passo avanti rispetto all'ambizioso allievo. Si è commosso parlando di Klopp, giudicato un avversario di altissimo livello, anni di battaglie con il tedesco lo hanno stimolato a “migliorarsi”. Il resto si vedrà: oltre c'è il futuro.
(Foto Keystone)