Le ambizioni di Stefan Küng

Tutto è pronto. Il Mondiale di ciclismo è di nuovo in Svizzera, dopo 15 anni. Si corre e gareggia a Zurigo, è l'edizione numero 97. L'attesa è spasmodica, tutti aspettano il grande scontro, tutti vogliono assistere al grande duello. Tadej Pogacar e Remco Evenepoel promettono e minacciano, sono due che non hanno paura, che non temono di scappare e andare in fuga solitaria. La manifestazione, per gli uomini élite, si apre con una cronometro lunga 46 km. I favoriti sono Evenepoel, Ganna, Tarling. Ma c'è anche uno svizzero, che vuole la sua occasione. È Stefan Küng. Negli ultimi anni si è allenato in maniera specifica, spiega: “Ho trascorso molte ore nella galleria del vento, ho cercato di ottimizzare ogni dettaglio con cura e precisione”. È consapevole che gli avversari sono fortissimi, ma è ambizioso: “Sono realistico. Se Remco sta bene è difficile batterlo. Ma devo concentrarmi su me stesso. Il mio sogno è vincere, il vero obiettivo è una medaglia”. Il percorso gli si addice e poi corre in casa. Stimoli e motivazioni non gli mancano. Il sostegno del pubblico lo accompagnerà. La sua preparazione è stata incentrata per arrivare pronto. Ha cambiato alcuni aspetti: “Alla fine, se vuoi migliorare, devi provare cose diverse”. E poi c'è il grande desiderio, quello che sprona, il traguardo che segnerebbe una carriera intera, confessa: “Il mio sogno non è altro che vincere quella maglia arcobaleno”.
(Foto Keystone)