Calcio

Le gabole e le gioie di Felder

Tra due giorni la partita di Coppa Svizzera tra il suo Someo e l'Aarau
Giorgio Genetelli
13.08.2021 03:12

Patrick Felder è il presidente del Someo. La pergola, che è quasi in comune, è il posto delle chiacchiere. Le birre sono tre, devono bastare. La partita di Coppa contro l’Aarau tra due giorni: domenica alle cinque del pomeriggio, roba da Garcia Lorca.

“Che gabola… Volevo un’estate tranquilla e invece questa partita mi ha portato via un mese.”

Lui ci scherza, ma un po’ è teso. “C’è molto impegno, concentrazione, la squadra che si allena con serietà; i ragazzi stanno perfino curando l’alimentazione, si vede che ci tengono. Chi non può allenarsi la sera, lo fa il mattino. Nino passa più tempo al campo che a casa. Domenica ci sarà addirittura un allenamento di rifinitura alla Pineta”.

Nino è suo fratello, fresco di carica: quella di domenica sarà la sua prima partita ufficiale da allenatore. “Se la ricorderà per sempre.”

Una birra. “In certi giorni mi pesa, in altri è un piacere. Però quest’ultima settimana me la sto godendo. È tutto pronto, la gente che incontro chiede e incoraggia, tutti sono in vacanza e nei discorsi da bar aleggia questo momento, che per noi del Someo è storico. C’è molta curiosità, i biglietti per la partita sono esauriti”.

Gli insetti impazzano, attratti dalla lampada e golosi di birra. “I giocatori sono tutti della Vallemaggia, per loro è speciale. Per un giorno saranno undici personaggi sulla scena, all’attenzione generale, sarà emozionante e curioso entrare in campo e vedere cinquecento persone che sono lì per te. Sarà una sorpresa, magari si capisce che il mondo non si contiene tutto in un telefono.”

Si stappa all’ultimo istante, altrimenti nella lattina entra di tutto. “Per me questo momento di notorietà è un disagio, non è nel mio carattere mettermi in mostra, per questo dico anche che è una gabola. Però è bello tutto questo entusiasmo, gli articoli di stampa, il Someo che ricorre sui media. Si percepisce la genuinità dell’emozione popolare, che sembrava ormai sopita da tempi difficili per la convivenza. Sembra un viaggio nel tempo, via dai social e in mezzo alle persone vere. Riscopro un senso di comunità, e non siamo ancora a domenica.”

Spengo la luce, la notte non è ancora fonda. “È paradossale: giocare contro l’Aarau è così fuori dalla nostra consuetudine, così grande, che le proporzioni si dilatano. Quando giochiamo nel nostro campionato non mi rendo conto, è normale giocare contro squadre come noi, ma ora il Someo mi sembra ancora più piccolo”.

All’ultima birra, facciamo la salute con lo spirito del football, quello che non perde mai.