Le scelte di Hnat e il futuro del Giana
Non si può negarlo, Luca Gianinazzi sta vivendo il momento più delicato dalla sua entrata in gioco sulla panchina bianconera. Mai in questi due anni si era ritrovato in una situazione così difficoltosa. La pausa dedicata alla Nazionale arriva al momento giusto. Ora c’è il tempo di riordinare le idee, leccarsi le ferite e ripartire con il giusto piglio. Troppe cose non stanno funzionando e aggrapparsi all’infortunio di Thürkauf, seppure una tegola pesantissima, non basta a spiegare l’involuzione degli ultimi tempi.
Certo, l’allenatore avrà le sue colpe, ma coloro che dovrebbero aiutarlo, ovvero i leader, non lo stanno certo facendo. I nuovi stranieri finora non stanno rendendo. Sekac e Zohorna non sono dominanti. In particolar modo dal primo è lecito attendersi di più. Dahlström al rientro dall’infortunio ne sta combinando di cotte e di crude. Certi errori commessi da lui non possono assolutamente accadere. Non se sei uno straniero con conseguente busta paga. Anche David Aebischer finora sta deludendo, ma in questo caso forse il problema è maggiormente legato alle troppe aspettative. Chi aveva seguito la scorsa stagione del difensore del Rapperswil, si era accorto di alcune sue pecche sia in fase offensiva, in qualità di blueliner e difensivamente. Ha del potenziale, può crescere, ma sicuramente non è ancora in grado di svolgere un ruolo da leader in una difesa di una squadra che punta in alto. Anche i vari giovani stanno incontrando delle difficoltà, ma evidentemente non sono loro che devono tirare il carro. L’impressione è che comunque alcuni di questi ragazzi non abbiano semplicemente il livello della massima Lega. O perlomeno non ancora.
Anche a livello di mercato sono accadute parecchie cose: la partenza di Andersson, l’arrivo di Meile, poi l’ingaggio del portiere slovacco Huska per ovviare all’infortunio di Van Pottelberghe. A questi vanno aggiunti lo strano prestito dal Bienne dell’attaccante Reichle e l’aggiunta di Nyffeler in qualità di terzo estremo difensore. Last but not least, il direttore sportivo ha messo sotto contratto l’esperto difensore canadese Justin Schultz. Quest’ultimo finalmente esordirà a metà novembre, e sarà curioso vedere il suo impatto in una nuova realtà. Come detto in entrata urge un reset. La classifica è ancora corta e il tempo per recuperare è abbondante. Sarà importante però non sottovalutare la situazione. Il potenziale per fare meglio c’è, il Lugano lo aveva dimostrato nella primissima parte di campionato.
Una cosa è sicura. La dirigenza ora dovrà fare quadrato e proteggere il proprio allenatore. Non avrebbe nessun senso separarsi da Gianinazzi e ricominciare per l’ennesima volta qualcosa di nuovo. Qualche settimana andata male non può andare a cancellare quanto di buono il giovane coach ha in definitiva fatto in due anni di lavoro. Casomai bisogna porsi la questione se il coach abbia bisogno magari di qualche aiuto ulteriore al suo fianco a livello di staff. Insomma Gianinazzi è chiamato a dare una scossa, ma in fin dei conti vale la solita vecchia legge: i migliori giocatori devono essere i migliori. Infine, in un futuro nemmeno troppo lontano, bisognerà guardare alla posizione del direttore sportivo Hnat Domenichelli, il quale francamente fa un po’ troppo spesso cilecca con le sue scelte.
(Foto Zocchetti)