L'occasione è ghiotta

Premesso che, ovviamente, non c'è alcuna intenzione di sottovalutare l'avversario, il Lugano visto in questo inizio stagione affronterà il Partizan di Belgrado con la consapevolezza di potersi giocare la qualificazione ai playoff di Europa League, che significherebbe, in ogni caso, la certezza di disputare la fase a gironi di una competizione europea: traguardo già raggiunto lo scorso anno, ma che derivava dall'aver raggiunto il terzo posto in campionato, in una situazione di ranking europeo più favorevole.
Certo: tutti ricordiamo l'ottimismo alla vigilia della sfida di andata contro i belgi dell'USG, a cui seguirono però due nette sconfitte, sul piano del gioco soprattutto. Ma la sensazione è che fosse un altro Lugano, più timoroso, meno consapevole ma, soprattutto, meno forte di quello di adesso. Nessuno vuole fare lo sbroja: ma è un fatto oggettivo che, sabato pomeriggio con il Servette e martedì sera in Turchia, i sottocenerini abbiano dimostrato di avere una mentalità di squadra e dei livelli individuali di spessore tali da poter dire la propria già domani sera, in Serbia, anche se si troveranno di fronte una compagine sicuramente di esperienza e tradizione la quale, nonostante la rovinosa sconfitta contro la Dinamo Kiev nel primo turno preliminare di Champions League, sta comunque guidando la classifica del proprio torneo nazionale.
Mattia Croci-Torti, in conferenza stampa, ha sottolineato l'importanza di questo doppio confronto. Dopo la consapevolezza, nata dalle partite contro il Fenerbahçe, ora serve vincere anche se, come anticipavamo, quella serba è una squadra tosta. Il mister ha poi detto che già da tempo osserva la squadra avversaria, sia a video che attraverso un osservatore sul posto, al netto che Kalulu e Jovanovic sono elementi che hanno giocato nella Super League, col Basilea, e che quindi sono ben conosciuti sia da lui che dallo staff.
Il fatto che le storie delle due squadre in Europa, sinora, siano state diverse, non è certo un fattore che tranquillizza il Crus: l'orgoglio dei serbi e il loro desiderio di rivalsa faranno la loro parte, e quindi, per fare bene, serviranno prima di tutto umiltà e, naturalmente, una prestazione di spessore. Arrivare, comunque, con la rosa al completo, senza infortunati, sarà senza dubbio un punto a favore dei ticinesi.
Presente anche Anto Grgić, che ha sottolineato come sia bello giocare queste partite, contro avversari di spessore e in stadi con una grande storia alle spalle: in fondo, si gioca a calcio a livello professionistico per vivere giornate come queste. Sull'atmosfera di Belgrado, il tecnico di Vacallo ha sottolineato come non ci sia l'abitudine, per i suoi, di giocare in questi impianti, oltre a rendere noto ai giornalisti serbi che, per le note problematiche, il Lugano non può giocare davanti al proprio pubblico, ma deve farlo sul neutro di Thun. Tuttavia, l'allenatore del Lugano ha voluto sottolineare come il campo sintetico, che gli avversari non conoscono, possa essere un vantaggio per i suoi, mentre Anto Grgić ha detto di non essere sicuro che la possibile diserzione di tanti tifosi serbi, dovuta alle contestazioni contro la dirigenza del club, possa diventare un vantaggio per la sua squadra.
Rispetto, quindi, e anche tanta fiducia, e voglia di far bene. Appuntamento a domani sera, alle 20.
(Foto Keystone/Golay)