Seconda Lega

Melide, Parola al mister: «Allegri e Giampaolo dei maestri»

L'ex calciatore, ora sulla panchina dei gialloblù: «Partita incredibile. Joco Stojanovic potrebbe tranquillamente giocare nei professionisti»
© CdT/Gabriele Putzu
Riccardo Vassalli
12.11.2024 06:00

Andrea Parola ha il sorriso sul volto al termine di uno spettacolare Melide-Vallemaggia 5-4. Lui, ex calciatore con all’attivo oltre quattrocento presenze tra Serie A, Serie B, Serie C, guida il Melide dall’aprile scorso, quando gli è stata affidata la panchina (poi confermata) per sostituire Mirsad Shala. Sulla panchina gialloblù, l’ex Pisa, Cagliari, Sampdoria, Novara e Ascoli ha collezionato venti presenze nel campionato di Seconda Lega. L’ultima, appunto, nell’appena concluso weekend con il Melide trionfante per 5-4 sul Vallemaggia. «Partita incredibile – commenta il mister -. Al 50esimo vincevamo con quattro reti di scarto giocando a livelli altissimi. Poi, come spesso accade ultimamente, abbiamo incassato il gol e perso un po’ di certezze. A raccontarla sembra incredibile perché siamo stati puniti nelle uniche loro azioni. Abbiamo mollato e non possiamo permettercelo. Ma mi porto a casa i tre punti e la prestazione a tratti molto buona. Per noi era importante tornare a vincere e smuovere la classifica».

«In Ticino ho trovato un ambiente pieno di giovani ragazzi che vengono al campo con grande passione ed entusiasmo. Li ammiro molto perché si vede nei loro occhi la dedizione e il piacere di giocare a calcio. Personalmente ho dovuto ridimensionarmi perché abituato solo a contesti professionistici». Seppur lontano dai professionisti, a Melide la qualità non manca. «Altroché! Il livello tecnico è molto alto. Un esempio su tutti? Joco Stojanovic potrebbe tranquillamente fare il professionista, ma anche a livelli molto alti. Ma in linea generale, credo che il livello di tutti i miei giocatori sia elevato». 

Sempre stimato dai tifosi per precisione, impegno e professionalità, anche nelle vesti di allenatore Parola «martella» forte. «Sì, vedo poche differenze tra il campo e la panchina. Ero meticoloso e lo sono ancora adesso. Per natura sono un bel «martello», ma su certe cose devo contenermi. In queste categorie è fondamentale tenere alto l’entusiasmo». Impossibile non chiedere all’allenatore del Melide un commento sulla sua carriera da calciatore. «Tutte le esperienze sono state belle, ma Genova (sponda Sampdoria, ndr) è qualcosa di favoloso. Ho avuto un po’ di sfortuna perché non mi sono state concesse delle opportunità di arrivare in club molto importanti. Ma sono contento così. Degli allenatori ricordo con piacere Allegri, Giampaolo e Ballardini, solo per citarne alcuni. L’ex Juventus è il più bravo a gestire lo spogliatoio, mentre Giampaolo quello a cui ho «rubato» di più a livello tattico».  

«Sono grato alla famiglia Imperato per la fiducia nei miei confronti. Grazie al presidente e Rijat Shala sto riscoprendo il piacere di allenare e sono contento di farlo in una piazza come Melide». 

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