"Mi hanno fatto fuori"

Luigi Marotta è
deluso, ha il morale sotto i tacchi. Non se l’aspettava un finale del genere. Al
Ravecchia aveva dato tutto in questi due anni e mezzo e sperava di poter
portare a termine il suo progetto.
E invece, da mercoledì scorso, il 48.enne imprenditore immobiliare, non è più il
presidente del club bellinzonese di seconda lega.
Marotta, cos’è successo?
“Mi hanno semplicemente fatto fuori. Al comitato non interessa creare un Ravecchia
forte e che abbia voglia di salire ancora di categoria. Io ero pronto a
investire, a portare ulteriori sponsor, ma non hanno voluto. A loro interessa semplicemente
fare le feste di Natale e Carnevale, la categoria non gli interessa”.
Dunque ha deciso di andarsene?
“Diciamo che sono rimasto in minoranza: gli altri non hanno capito che questa
struttura non va bene e che non è sufficiente per una categoria come la Seconda
Lega. Peccato, perché ci credevo veramente in questo progetto e ci avevo messo
tanta passione. Avevo il sogno di portare una squadra del Bellinzonese in
Seconda Interregionale”.
Insomma, Lei è più ambizioso?
“Io volevo creare una piccola struttura in grado di far crescere economicamente
il club: in Seconda Lega i costi sono aumentati e per puntare in alto bisogna
avere i mezzi a disposizione. Io ero pronto a fare tutto questo per il bene del
Ravecchia. Sono convinto che avremmo vinto qualcosa anche quest’anno, dopo la
promozione di due anni fa: Coppa o campionato, sono sicuro che erano alla
nostra portata. In Coppa avevamo eliminato il Castello”.
Intanto i giocatori hanno detto che non giocheranno le ultime quattro
partite di campionato:
“Ho chiesto ai giocatori, che ho portato io al Ravecchia assieme al direttore
sportivo Morici, di giocare almeno fino a Natale, ma loro non ci sentono. Il rappresentante
dei giocatori, Simunac, era presente all’assemblea di mercoledì e si è reso
conto della situazione. Stasera non credo che scenderanno in campo a Balerna”.
Lei è anche presidente del Semine:
“Sì, è vero, in estate mi avevano chiesto di dargli una mano per iscrivere la
squadra e l’ho fatto volentieri. Della squadra si sono occupati però altre
persone. Adesso è chiaro che mi occuperò del Semine, anche se qualcuno mi ha
già chiamato da squadre di Seconda. Sempre del Sopraceneri ovviamente. Vedremo
cosa succeder`. La cosa che mi interessa di più, adesso, è il futuro dei
giocatori che sono al Ravecchia e che non vogliono più restare. Hanno creduto
nel mio progetto e voglio aiutarli a trovare un’altra sistemazione”.
Insomma, lei non molla: in fondo l’esempio arriva dal suo idolo, vero?
“Beh, sì, è proprio così. Il mio idolo è sempre stato Angelo Renzetti, uno che
ha dimostrato cosa vuol dire avere ambizione e lavorare bene. Uno che ho sempre
stimato. Peccato che poi sia andato al Locarno e ci abbia battuto…”.
(Nella foto, a destra, il presidente Luigi Marotta, assieme a Stipe Simunac)