Milan, manca la qualità

A decidere la sfida tra rossoneri e azzurri è stata la qualità. Bassa quella delle seconde linee del Milan, schierate a centrocampo a supplire alle numerose assenze: giocatori poco abituati a giostrare assieme, e che si sono fatti sorprendere in occasione del gol a freddo, messo a segno da Romelu Lukaku. Bassa quella dei centrali difensivi i quali, oltre a non aver messo il belga in fuorigioco, si sono anche fatti sovrastare fisicamente dell'avversario, pur essendo in due contro uno.
Il resto della gara è stato giocato dai milanesi con una buona intensità; tuttavia, il gol segnato a freddo ha consentito ai partenopei d'interpretare la gara nel modo tattico che più preferiscono. Poi, nel finale della prima frazione, una bella azione di Khvicha Kvaratskhelia, condita da incertezze assortite della difesa rossonera e di Mike Maignan, partito in ritardo, hanno di fatto chiuso l'incontro, mandando in fuga in classifica il Napoli ed estinguendo, con largo anticipo, le forse mai nate ambizioni scudetto del Milan il quale, nel secondo tempo, non è riuscito a riaprire l'incontro.
I rossoneri avevano, nei giorni scorsi, vinto l'ennesimo titolo del bilancio: conti in ordine, indebitamento ampiamente a livelli di guardia, buone prospettive per il futuro. Peccato che, come diceva il presidente Scaroni, lo sviluppo debba essere accompagnato dai risultati. A oggi, quella rossonera è, sulla carta, una formazione che sarebbe un buon mix di giocatori giovani ed esperti, con qualche elemento che dovrebbe essere di qualità superiore.
In campo, però, le cose stanno andando molto diversamente. E anche se, va detto, la situazione infortuni è decisamente migliorata, il gruppo sta facendo i conti con spaccature interne e, soprattutto, come dicevamo sopra, con un deficit di qualità che sta compromettendo ogni velleità di risultato, perlomeno all'interno dei confini nazionali. Per ciò che riguarda l'Europa, invece, a queste condizioni non è neppure il caso di ragionarci sopra. In definitiva, se non arrivano i risultati, lo scudetto del bilancio andrà a qualcun altro. Magari, al Napoli dell'ex Lugano Giovanni Manna, che sta, sinora, coniugando la sostenibilità ai risultati sportivi.
(Foto Keystone)