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“Nel calcio non si accetta che i calciatori dichiarino la propria omosessualità”

Lo sostiene il tuffatore britannico Tom Daley, esponente di spicco della comunità LGBT
Red.
01.08.2024 07:10

Tom Daley è un tuffatore britannico che fa parlare molto di sé. È stato il portabandiera per la sua Nazione durante la cerimonia di apertura. Ha appena vinto un argento, medaglie conquistate pure nelle tre precedenti edizioni dei Giochi. Sui social è popolarissimo, è seguito da oltre 5 milioni di persone. Li usa per esprimere con ironia i suoi concetti, e per rivendicare la sua identità sessuale, infatti si è dichiarato pubblicamente gay. Sugli spalti a incitarlo c'è il marito Dustin Lance Black e i suoi due figli (indossavano magliette personalizzate con le scritte: “That's my papa”; “Team Daley”). I due hanno fatto ricorso alla maternità surrogata. Durante la manifestazione sventola un asciugamano arcobaleno, infatti si pone come un paladino della battaglia in nome dei diritti della comunità LGBT. Tom Daley è convinto che ogni atleta debba essere libero di mostrarsi per ciò che è. Di questo ne ha parlato con “Marca”. Le sue parole sono nette: “Nel calcio i tifosi non accettano che i calciatori dichiarino la propria omosessualità”. Afferma: “Il calcio è molto eteronormativo. I tifosi non vogliono che i giocatori escano allo scoperto. Sui calciatori c'è un pressione indebita, non devono diventare attivisti. Ma devono trovare un equilibrio tra dare visibilità ed essere sé stessi”. Sostiene che: “Dobbiamo parlare di queste cose e farle uscire allo scoperto. Credo che sia molto importante diffondere il messaggio che lo sport è per tutti e che siamo tutti uguali”. E sulle Olimpiadi: “Spero che vedere persone Lgbt partecipare ai Giochi dia fiducia ai giovani e faccia sì che non si sentano spaventati, impauriti e soli”.

(Foto Keystone)