Noè Ponti e l'importanza di un mental coach

Noè Ponti ha rilasciato delle dichiarazioni, nel corso del mese di maggio, al portale italiano “Rivista Undici”. E ha parlato dell'importanza di avere un mental coach o avere una consulenza di uno psicologo dello sport. Una sorta di confessione. Ricorda: “Nel settembre del 2021, poche settimane dopo le Olimpiadi, sono partito per andare ad allenarmi e a studiare negli Stati Uniti d’America. La medaglia di Tokyo mi ha cambiato completamente la vita, almeno in Ticino, e all’inizio penso di non essermi neanche reso conto bene di quello che avevo fatto, soprattutto per un Paese come la Svizzera. Sono partito per l’America e dopo tre o quattro settimane ho iniziato a chiedermi: sto facendo la cosa giusta? Non ne ero più sicuro, non ero neanche più contento, iniziavo a starmene da solo nella mia stanza. Così ne ho parlato con le persone che mi stanno vicino e abbiamo deciso che, prima che diventasse un problema più grande, era giusto tornare a casa. Perché alla fine lì ho tutto quello che mi serve”. Aggiunge: “L’anno scorso invece i Mondiali non sono andati bene per vari motivi. Però devo anche dire che tra aprile e luglio dell’anno scorso mi sono spostato tantissimo, era sempre un andare via-tornare a casa per poco tempo-andare via di nuovo, sono stato via tantissimo da casa e avevo anche gli esami universitari di mezzo, quindi è stato abbastanza stressante. Non ho mai avuto il tempo di rilassarmi e sono arrivato ai Mondiali stanco mentalmente. Non vedevo l’ora di andare in vacanza, di staccare. Pensavo di avere tutto sotto controllo, ma in realtà non lo avevo”. Noè è affiancato da uno psicologo dello sport dal 2018, e nell'ultimo anno ha lavorato: “sulla gestione delle energie, soprattutto le energie mentali, perché penso che la cosa più importante sia arrivare lucido alle Olimpiadi. Devo trovare il modo di ricaricare le batterie mentalmente, e stare di più a casa, stare con le persone che mi vogliono bene, con la mia ragazza, sono tutte cose che in un modo o nell’altro mi fanno stare bene, mi rilassano”. E ha concluso: “Trovare le motivazioni per fare di più non è facile, perché comunque prima o poi inciampi. Tanti sportivi ci passano, i momenti bui capitano, l’importante è riuscire a superarli”.
(Foto Keystone)