Non c'è più il mediano di una volta

Il mantra del calcio moderno è il possesso palla. Le partite sono, ormai, sviscerate in ogni modo e in tutti i dettagli. Gli allenatori hanno una pletora di collaboratori con i quali analizzano, studiano, elaborano tattiche. L'impiego dei dati statistici è sempre più utilizzato. In base a questi, sembra esistere un legame diretto tra la percentuale di possesso della palla, la precisione nei passaggi e la probabilità di vincere una partita. Di conseguenza il successo passa attraverso: il controllo del pallone.
Quando Zinédine Zidane sostituì Rafa Benitez sulla panchina del Real Madrid, decise di sacrificare James Rodriguez, considerato allora un talento puro, a discapito di Casemiro. Il brasiliano fu imposto come guardiano tra Kroos e Modric. La mossa fu ritenuta, dagli esperti, come necessaria poiché una squadra non poteva rinunciare a un centrocampista di rottura, a un mediano dei vecchi tempi, quello che tamponava e recuperava palloni. In realtà Casemiro era ed è non un semplice ragioniere che corre tantissimo, ma un calciatore tecnico, capace di controllare e passare il pallone.
Eccolo il cambiamento: niente più Rino Gattuso o Roy Keane. Il centrocampista non deve solo “rompere” ma sapere cosa fare quando ha la sfera tra i suoi piedi. Il possesso della palla esige che i portieri e i difensori debbano avere qualità tecniche e a maggior ragione i centrocampisti, che devono essere utili in ogni zona del campo: attacco e difesa. Sono due i nuovi comandamenti: costruzione dal basso e possesso palla. José Mourinho, quello dei tempi d'oro, teorizzava l'idea che i giocatori potevano riposarsi quando avevano il pallone tra i piedi. Poi è arrivato Guardiola spiegando che il possesso palla è un mezzo non un fine. La sua squadra deve iniziare un'azione operando una sequenza di almeno 15 passaggi consecutivi. Gli avversari devono rincorrere il pallone, si stancano e perdono la loro organizzazione.
Il nuovo mediano è Kanté, Anguissa, Barella, Rodri, Kessié, Goretzka. Tutt'altro che statici, devono difendere e attaccare.
Caro mediano i tempi cambiano, chi non si adegua è perduto. E appare decisamente superato Ligabue che cantava: “Una vita da mediano, a recuperar palloni, nato senza piedi buoni, lavorare sui polmoni”.