Calcio

"Peccato per la mia Albania e complimenti alla Svizzera"

L'ex allenatore del Chiasso Giancarlo Camolese commenta l'ultima giornata delle qualificazioni mondiali
Carlo Scolozzi
16.11.2021 12:09

In Ticino ha vissuto una bella esperienza, che continua a ricordare con piacere, sulla panchina del Chiasso. Ora il Mister gentiluomo Giancarlo Camolese è in Albania ed è lì che lo "disturbiamo" per un commento sull'ultima giornata delle qualificazioni mondiali.

Camolese, cominciamo dal suo nuovo ruolo.

"Sono responsabile tecnico delle nazionali albanesi, tra le quali, naturalmente, la prima squadra allenata da Edy Reja".

Soddisfatti del vostro cammino?

"Assolutamente. Abbiamo ottenuto il record di punti della nostra storia, ci sono mancati dei risultati contro la Polonia per qualificarci e così abbiamo chiuso terzi in classifica. Comunque abbiamo fatto molto bene, battendo due volte l'Ungheria e vincendo le partite che dovevamo vincere contro Andorra e San Marino. Considerando che l'Inghilterra era per noi fuori portata, abbiamo pagato un po' di sfortuna contro i polacchi".

Note dolenti: l'Italia.

"Parla la classifica. Nell'insieme la Svizzera è stata migliore, perché ha fatto i punti che doveva. Gli azzurri hanno avuto la grande occasione coi due rigori contro i rossocrociati, sia all'andata a Basilea che al ritorno a Roma e l'hanno fallita. Si sa che i tiri dagli undici metri si possono anche sbagliare. Adesso la squadra di Mancini si preparerà bene per gli spareggi. Ci tengo comunque a fare i miei complimenti alla Svizzera, che ha compiuto il suo bel percorso".

Gli azzurri campioni d'Europa rischiano grosso: chi l'avrebbe detto, Mister?

"Mah, non c'è niente di già scritto nel calcio, soprattutto a questi livelli, dove tutti gli avversari sono organizzati e si battono per l'obbiettivo. Quello delle qualificazioni è un capitolo a sé, come d'altronde era l'Europeo, manifestazione in cui l'Italia si è comportata molto bene. Come sempre, nel calcio, si chiude una storia e ne comincia un'altra. Eppoi va considerato che nelle ultime stagioni la Svizzera è sempre stata una nazionale competitiva". 

Zeman ha dichiarato che quand'era al Lugano ha visto il movimento rossocrociato crescere e quindi non è sorpreso. Concorda?

"La penso esattamente come il boemo. Quand'ero al Chiasso ho avuto la sua stessa percezione. Ho toccato con mano la vostra crescita, si vedeva che nei centri federali lavoravano bene. A margine di questa considerazione, mi lasci ricordare ancora i miei trascorsi in rossoblù: erano abituati a salvarsi all'ultima giornata e con me chiusero settimi. Peccato non aver potuto proseguire nel solco tracciato, perché c'è stato un cambio di proprietà".

Chiusura col botto: l'Italia andrà al Mondiale?

"Lo spero. Sarà importante lo stato di forma che avranno i giocatori in marzo. Adesso Immobile non stava bene e Belotti veniva da un infortunio".