Perché Jürgen Klopp è così speciale?

Una dimostrazione di forza
imbarazzante, un dominio totale.
Un 2-0 che alla fine va bene al Villareal, che tra una settimana in casa potrà
ancora giocarsi qualche piccola speranza di qualificazione.
Sarà difficile, tremendamente difficile, ma il calcio è imprevedibile, e il sottomarino
giallo ci proverà.
Certo che ieri sera, al di là dei gol fatti, annullati e delle occasioni avute,
il Liverpool ha dimostrato una solidità impressionante, anche in fase
difensiva.
Ciò che non si era visto nell’altra semifinale tra City e Real, è invece
apparsa evidente con i Reds. La squadra di Klopp sembra più completa e solida.
Certo che ogni finale, anche quella di Champions League, sfugge come sempre a
ogni sorta di pronostico, ma gli uomini di Anfield sembrano attraversare un grande
momento.
Non è infatti un caso se anche in campionato hanno recuperato cinque punti sul Manchester
City nelle ultime giornate e ora le due squadre sono separate soltanto da un
punto. Il grande sogno è vincere addirittura quattro titoli: con la Coppa della Lega già in bacheca, ora si punta a FA Cup, Premier League e Champions League.
Inutile dire che il fautore di questo grande Liverpool è Jürgen Klopp, dal 2015
tecnico dei Reds.
In una bella intervista su ESPN, l’ex terzino sinistro del Liverpool Fabio Aurelio,
che ha indossato per sei stagioni la maglia degli inglesi, ha parlato proprio
dell’allenatore tedesco che in questi anni ha saputo costruire una squadra impressionante e ottenere grandi risultati.
Il brasiliano, che vinse con il Liverpool il campionato e la Community Shields
(perse la finale di Champions del 2007 contro il Milan), spiega che “il grande
cambio nel club è giunto con l’arrivo di Klopp. Ha completamente stravolto la
mentalità in un modo impressionante. È capace di far sentire tutti importanti,
di integrare giocatori, staff e tutti gli impiegati nello stesso progetto. Tutti
lottano con lo stesso obiettivo e i risultati poi si vedono sul campo”.
Ma Klopp, oltre a essere un vero leader fuori dal campo, è anche uno che in
questi anni ha fatto gli acquisti giusti.
“I giocatori che sono arrivati sono sempre adatti per il suo gioco e rinforzano
puntualmente la rosa. Stiamo parlando di un gruppo molto solido, preparato per
giocare nelle grandi competizioni. Quest’anno potrebbero anche vincere quattro
titoli: sono capacissimi di farlo”.
Fabio Aurelio, nonostante abbia lasciato il calcio da ormai una decina di anni,
ammette di sentire sempre una connessione molto forte con i tifosi del Liverpool.
“Sono qualcosa di eccezionale, ti portano sempre a dare il massimo. Ultimamente
ho partecipato proprio a una partita tra la fondazione del Liverpool e le
leggende del Barcellona, dove ho potuto conoscere Rivaldo, Belletti, Edmilson e
Mendieta. Eravamo in uno stadio con 54 mila persone e per un momento ci siamo
sentiti tutti ancora giocatori. È stato bello”.