Calcio

Professione: numero 1

Secondo Adriano Di Vittorio, manager e allenatore, è stato un errore mettere da parte il giovane portiere granata
Enrico Lafranchi
07.06.2024 07:56

Con i portieri il Bellinzona ha avuto diversi problemi in queste ultime stagioni. Qualcuno si è infortunato, qualcun altro ha dovuto smettere per motivi di salute. C’è anche chi non è stato confermato e chi è venuto in prova (vedi Daniel Offredi) per poi andarsene per i fatti suoi. Nell’ultimo campionato da titolare è partito Alexander Muci, un’autentica promessa – aveva detto Sandro Chieffo. Il giovane e talentuoso keeper è però stato messo quasi subito da parte (a causa di un paio di errori). Il ‘refrain’ non si può prendere un gol da 30 metri e tanto meno da 70, è rimbombato nelle orecchie dei tifosi per giorni e settimane fino all’arrivo di Alessandro Iacobucci (già titolare del Parma). Un ‘numero uno’ molto forte – si era detto e anche scritto - arrivato in Ticino dopo una lunga e brillante carriera in Italia. È successo che l’altro Alessandro, cioè Alexander, non si è pressoché più visto (un infortunio nelle ultime fasi del campionato non gli è sicuramente stato di aiuto). Eppure quando si trattò, nella scorsa stagione, di sostituire Kiassumbua, a sua volta infortunatosi, si era dell’avviso che il giovane luganese, un prodotto del Team Ticino, avesse degnamente sostituito l’ex servettiano. Chiaramente quest’anno Muci oltre ad essere stato messo fuori combattimento al Brügglifeld (fallaccio da cartellino rosso di Gjorgjev, non fischiato da Odiet) si è ‘infortunato’ anche nel morale. Il ragazzo, grande carattere ed equilibrio, non lo ha tuttavia mai dato a vedere (“Sono tranquillo e sereno” – ha ripetutamente dichiarato).

Il campionato di Challenge League va a iniziare il 19 luglio. Di quanto accaduto ad Alexander avevamo parlato con Adriano Di Vittorio. Il ‘discorso’ sui portieri era però stato rinviato affinché non nuocesse alla squadra (staff incluso) e alla società. Alcuni punti sono stati, a nostro modo di vedere, messi in chiaro molto bene.

Adriano, era giusto secondo lei ‘sentenziare’, come è stato fatto, sui soli errori del portiere?
“Assolutamente no, sappiamo benissimo che sono cose che possono succedere a un portiere. Io ne parlo spesso con i miei ragazzi (Di Vittorio svolge l’attività di Personal Training, ne parleremo in altra sede), penso che non esistano ‘errori’, bensì lezioni”.

Dunque?
“Nel caso specifico Muci saprà trarre lezione da quando gli è successo (parliamo della rete incassata contro l’Aarau al Comunale per uno sbalzo del pallone su una zolla) in quanto è il primo a essere consapevole che in quell’occasione avrebbe dovuto fare meglio (Alexander lo ha sempre ammesso senza ‘se’ e ‘ma’). Sono convinto che non gli capiterà più questo tipo di ‘incidente’ tecnico-tattico (infatti, sempre contro gli argoviesi, nel girone di ritorno ha offerto una prestazione maiuscola)”.

‘Sparare’ su Muci, secondo noi, è stata una totale mancanza di fiducia:
“Chiaro, sappiamo benissimo che ogni errore che fa un portiere viene evidenziato maggiormente rispetto a quello di altri compagni. Se l’attaccante non segna (quanti gol hanno fallito i vari Alounga e Dieye?) siamo sullo 0-0 e rimaniamo lì. Mentre se sbaglia il portiere si va sotto e siamo obbligati a fare almeno un gol per pareggiare”.

Sbagliare è umano anche per un portiere, no?
“È vero che in una situazione così ti cade il mondo addosso. Penso che Muci ne abbia sofferto. Però, come si è visto, è stato capace di reagire. Ha mostrato carattere e personalità”.

La ‘partita’ per lui non è purtroppo andata avanti:
“Occorreva dare atto ad Alexander di poter continuare a essere il titolare. Stava un po’ nella gestione sua delle emozioni nel convincere i dirigenti e lo staff tecnico a continuare a credere in lui”.

Invece è stato fatto accomodare in panchina:
“Bisognava capire quanto gli è pesato, se quell’errore gli ha abbassato l’autostima. Conoscendo Muci come uomo e persona è sicuramente riuscito a fare scivolare via questi momenti”.

In conclusione, è stato uno sbaglio che gli ‘addetti ai lavori’ abbiano messo in un ‘cantuccio’ questo ‘ragazzo eccezionale’  (Chieffo dixit)?
“Io penso che un portiere debba avere una serie di chance di giocare in modo che possa essere sereno”.

Noi restiamo convinti che Alex (ammesso che resti granata) meriti di tornare tra i pali da titolare.

(KEYSTONE/Ti-Press/Francesca Agosta)