Quella frase di Cereda che spiega tante cose

Una frase che sembra buttata là, più di incoraggiamento
che per una autentica riflessione. “La nostra voglia di vincere prevale sulla
paura di perdere”. Citazione di Luca Cereda, estrapolata oggi dal Corriere del
Ticino.
Una dichiarazione in mezzo a tante, in una stagione ricca di parole, di cui
molte finiscono letteralmente la macero, senza il tempo o la voglia di approfondire.
Alcune, onestamente, sono stereotipate e non ti invogliano alla riflessione, altre,
come questa, iniziano a ronzarti in testa.
Lapalissiana, quasi evidente, ma non scontata.
No, quella di Cereda è una frase che condensa meglio di qualsiasi altra l’inizio
di stagione dell’Ambrì. È forse presto per dire se si tratta del mantra che accompagnerà
i biancoblù durante tutto il campionato, ma intanto è quella che meglio
riassume questo momento esaltante.
È proprio così, l’impressione è che l’Ambrì abbia più voglia di vincere che paura
di perdere.
Scontato? Non proprio! È una cosa che hanno tutti nel proprio DNA? Nemmeno. O
perlomeno, non sempre.
A parole tutti gli allenatori esprimono questo coraggio, questa voglia di
andare a cercare la vittoria più di ogni altra cosa.
Peccato che poi i fatti dicano altro.
Non è una colpa, anzi: a volte è sinonimo di intelligenza.
Capire cosa si può ottenere dalla propria squadra, tirar fuori il meglio da un
gruppo: in fondo è questo il compito principale di un allenatore.
Anche rischiando di dover fare un passo indietro.
Poi ci sono gli “integralisti”, quelli che vanno sempre a fondo, a tutto gas,
per cercare di imporre le proprie idee e vincere le partite. Anche con il
rischio, a volte grosso, di perderle.
Ecco, Cereda forse non è ancora un integralista, ma il suo modo di intendere l’hockey
in questa stagione sembra molto a questo “partito” di allenatori.
C’è voglia di far girare la macchina a pieno regime, scendere in pista a
briglia sciolte, quasi per mettere alla prova le proprie convinzioni e le
proprie speranze.
Cereda si è accorto che giocare così, con una sfrontatezza che in passato non
poteva ostentare, anche per via di una rosa decisamente con meno qualità, è la
cosa migliore.
Coraggio e consapevolezza, un mix che sta dando all’Ambrì tante soddisfazioni e
soprattutto sta regalando spettacolo e momenti di buon hockey.
Durerà? Non si sa, nello sport le sorprese sono dietro l’angolo.
Una cosa però è certa: questa squadra ha tanta voglia di vincere, così come il
suo allenatore. E non solo a parole.