"Se a 50 anni vivi come a 20 allora..."

«Un uomo che
osserva il mondo a cinquanta anni allo stesso modo in cui l'ha fatto a venti, ha
sprecato trenta anni della sua vita». Parole di Muhammad
Alì, non di uno qualsiasi.
Parole che hanno ispirato anche Alessandro Tamburini, che i 50 anni li ha compiuti
lo scorso gennaio.
Un traguardo che per il noto giornalista sportivo è risultato essere uno spartiacque
decisivo.
Gli ultimi mesi non sono stati facili: l’addio alla RSI, il grave problema di
salute (edema cerebrale) e un periodo di riflessione, che l’hanno portato a guardarsi
indietro, a ripensare alla sua vita. E soprattutto al suo futuro.
“I due anni di covid e i dieci giorni passati rinchiuso in un hotel di Tokyo
durante le Olimpiadi, quando appunto presi il covid, mi hanno fatto riflettere.
Ho capito che oltre al lavoro e oltre alle tantissime dirette (nel 2022 ne aveva
fatte 70 in 13 discipline diverse!), c’è dell’altro. La mia malattia è stata
poi decisiva. Per fortuna adesso sto bene”.
Già, per bella che sia, la vita del giornalista giramondo, alla lunga può
pesare:
“Quello che volevi e sognavi a 20 o 30 anni, magari non lo desideri più a 50
anni. Stavo azzerando la mia vita privata e perciò ho dovuto dare una bella
sterzata. I due anni di covid, lontano dai protagonisti, dalle loro storie,
dalle emozioni che si provano vivendo da vicino l’evento, mi hanno permesso di
effettuare una profonda introspezione e di capire tante cose”.
Con la RSI è finita:
“Sì, almeno per adesso... Sarò comunque sempre grato a un’azienda che mi ha permesso di realizzare i miei
sogni. Sono stati anni stupendi, indimenticabili, ma era giunto il momento di voltare
pagina. Anche se in realtà, seppur con un’altra casacca, continuerò a lavorare
a stretto contatto con la produzione della SSR, che resta tra le migliori al
mondo, soprattutto nell’hockey. Sarà bello rivedere i tecnici con i quali ho
condiviso parte della mia vita”.
Il futuro si chiama MySports, con le dirette dell’hockey, a partire da
quella di stasera ad Ambrì. La prima dopo un lungo periodo di stop.
“Sono emozionato, non lo nego, ma allo stesso tempo sono molto felice di
ritrovare l’ambiente nel quale sono cresciuto e in cui ho sempre vissuto. Negli
spogliatoi e durante le lunghe trasferte, si conoscono bene i colleghi e alcuni
di loro, inevitabilmente, diventano amici per la vita”.
Con MySports è stato tutto molto spontaneo:
“Proprio così: mi sono sentito con Angelo Chiello, grazie anche all’amico Marco
Maffioletti, e ho capito che poteva essere una bella occasione per ripartire,
ai miei ritmi, con della gente che conosco bene. Quando insegnavo ai corsi di
giornalismo di Macolin, Chiello era un mio allievo. È bello vedere come l’allievo
sia diventato il mio “maestro””.
Tambu is back. In bocca al lupo!
(Nella foto, la squadra di MySports, con al centro in alto Alessandro Tamburini)