Sinner sembra austriaco ma è italiano

Mats Wilander è un apprezzato commentatore di tennis. Lo svedese, intervistato dall'Equipe, ha dichiarato che gli piacerebbe che Sinner fosse un po più italiano, alla stregua di un Fognini. Preferirebbe che avesse “un temperamento caldo e quello che ne consegue”, invece somiglia un “austriaco con un'immancabile freddezza”, e aggiunge “ma non possiamo farci niente”, forse “trarrebbe beneficio se giocasse con una bandana”. In merito al carisma consiglia di aspettare, il tempo farà aggiungere questo tratto caratteriale. Lo svedese è andato oltre e ha espresso le sue opinioni sul momento che sta vivendo il circuito. L'attualità vede il duello tra Sinner e Alcaraz, il loro dominio è netto, ma questa situazione non deve durare oltre i tre anni, altrimenti il tutto sarebbe noioso, serve assolutamente un terzo incomodo. Uno che arrivi all'improvviso e imponga un gioco diverso, perché: “non c'è niente di più fastidioso di una rivalità senza opposizione stilistica come quella tra me e Ivan Lendl”. Ricorda come gli scontri tra Becker ed Edberg fossero divertenti e coinvolgenti, i due avevano la stessa tattica, ma il serve-volley “ravviva le cose”. È necessario per lo spettacolo “un terzo elemento”, un ragazzo “che arrivi a sparigliare le carte di questo tennis a due teste”. Tra i sospesi nel limbo ci sono Medvedev e Zverev, ma i due sono umorali e preda delle loro attitudini. E poi, anche loro, dalla rete si tengono lontani. Perché un dato è evidente: Sinner agli US Open gli avversari li ha schiacciati, non si è assistito a nessuno scontro epico. È stata l'estensione del dominio della norma.
(Foto Keystone)