"Sono felice per Croci-Torti..."
Ha giocato tre stagioni(2018-2021) a Lugano, prima di tentare l’avventura
in Russia.
Poi la guerra, con le sue ripercussioni, l’ha portato prima in Austria e adesso
in Romania.
Ma a Cornaredo, di Akos Kecskes, hanno tutti un buon ricordo. Sia a livello
calcistico, che fuori dal campo.
Ieri sera, l’ex difensore centrale del FC Lugano, cresciuto nelle giovanili
dell’Atalanta, è intervenuto a Fuorigioco per parlare della sfida di domani tra
Svizzera e Ungheria.
Nato 28 anni fa a Hódmezővásárhely, nel sud dell’Ungheria, Akos ha
vestito la maglia della nazionale magiara in sei occasioni, ma quest’Europeo lo
guarderà da casa. E ovviamente, tiferà per i suoi compagni.
Con un contratto fino al 2026 con la squadra del Sepsi in Romania, Kesckes non
è stato inserito nella lista per questo torneo dal tecnico italiano Marco
Rossi, che non lo convoca da quasi due anni.
L’ultima volta, restò in panchina a vedere il successo dei suoi compagni contro
la Germania in trasferta. Un’altra grande vittoria, dopo il clamoroso 4 a 0 a
Wembley contro l’Inghilterra in Nations League.
L’Ungheria è una buona squadra e domani sarà importante non sottovalutarla.
Akos, quali sono i punti forti e quelli deboli della vostra nazionale?
“I punti forti sono la compattezza e l’unità: la squadra è solida e tra giocatori
e staff c’è grande unione. Dal punto di vista offensivo invece ci manca un po’
di fantasia contro le difese chiuse”.
Della Svizzera cosa sai?
“La conosco bene, è una squadra che ha delle belle individualità e
offensivamente è molto pericolosa. Sarà una partita molto combattuta”.
Il calcio ungherese è in crescita, vero?
“Assolutamente sì. Per il momento abbiamo ancora nove giocatori del nostro
campionato che militano in nazionale, ma è probabile che con il tempo alcuni di
loro andranno all’estero. Si sta lavorando molto bene con i settori giovanili e
a livello di infrastrutture. C’è una base interessante, credo che il futuro
sarà roseo”.
Le stelle sono Szoboszlai del Liverpool, anche Orban del Lipsia, Vargas del
Ferencvaros e il portiere Gulacsi anche lui del Lipsia:
“È proprio così, ma non dimenticherei l’attaccante del Freiburg Sallai, uno a
cui la Svizzera dovrà fare molta attenzione”.
Del suo periodo a Lugano ha tanti buoni ricordi:
“Nei tre anni in Ticino sono cresciuto, sia come uomo che come calciatore. Ringrazio
tutti gli allenatori che ho avuto e che mi hanno fatto maturare, dandomi l’occasione
di diventare quello che sono”.
Torneresti in Svizzera?
“Perché no? Se ricevessi una bella offerta…”
Non ha dimenticato nemmeno Croci-Torti, che ai suoi tempi era ancora assistente
allenatore:
“In quel momento non mi aspettavo che avrebbe fatto una così bella carriera.
Sono veramente felice per lui, è una gran persona, mi ha aiutato tanto quando
ho attraversato qualche periodo difficile, soprattutto legato agli infortuni.
Lui era sempre lì a sostenermi. Si merita tutto questo successo…”.
(Foto Zocchetti)