Speranze non mantenute
Abbiamo parlato dei trasferimenti flop biancoblù tra gli anni ’90 sino circa al 2010. Anche il Lugano nel corso della sua storia ha dovuto ricredersi sulla bontà di alcuni acquisti. Giocatori arrivati con grande speranze, etichettate come fortissimi e poi rivelatisi delle delusioni. Pure in questo caso la lista è ovviamente largamente incompleta, si tratta di una piccola scelta e anche qui trattiamo solo gli elementi svizzeri.
Corre il 1993, il Lugano si assicura la nuova stelle nascente del nostro hockey, o almeno così si dice. Matthias Schenkel, 23enne soprannominato “il Gretzky della Limmat”, si presenta in Ticino forte di due grandi prime stagioni nella massima Lega. Dapprima una a Zurigo e poi a Berna, dove riesce ad andare sempre in doppia cifra di reti. Attaccante elegante e che sa dare del tu al disco, da lui ci si attende una vera esplosione. Il bilancio? Una prima stagione condita da solamente 7 gol, con tante difficoltà, un’integrazione non ottimale e parecchi minuti di penalità. Schenkel inizia anche un secondo campionato con i sottocenerini, ma poco dopo metà regular season, a causa delle sue scialbe prestazioni, viene spedito al GC in LNB.
Sempre nel 1993 i bianconeri ingaggiano un altro giovane, il 22enne Axel Heim. Ex membro della Nazionale U20 e reduce da un’incoraggiante prima stagione in LNA con il Coira, dove ottiene 23 punti, le premesse sono buone. Purtroppo il matrimonio non va bene. Dopo 45 partite e solamente 3 assist, l’attaccante lascia Lugano e approda al Bienne. Tutto sommato Heim ebbe però in seguito una bella carriera e continuò a giocare per una decina d’anni ai massimi livelli con buoni risultati.
Nel bel mezzo della stagione 94/95, il Lugano preleva un altro giovane, tale Patrick Looser. Praticamente è uno scambio con il sopracitato Schenkel. Purtroppo anche l’esperimento Looser, 20enne e pure lui membro della Nazionale U20, fallisce miseramente. 2 gol in 51 partite sull’arco di un anno e mezzo. Terminata la sua avventura in Ticino, torna al GC.
Siamo nel 1996, da Kloten arriva l’attaccante Bruno Erni, il quale è reduce da ben 4 titoli vinti consecutivamente con gli Aviatori. Dotato di grande tecnica e rinomato per i suoi dribbling, il 28enne dovrebbe essere nel pieno della sua maturità agonistica. Oltretutto ha già disputato 3 Mondiali con la Nazionale. L’esperienza di Erni in Ticino è fallimentare. Solamente 5 reti in in 52 partite e tanti problemi personali fuori dal ghiaccio. Dopo una sola stagione arriva la separazione.
Balzo in avanti sino al 2005, i sottocenerini si assicurano i servizi di Lukas Gerber, in provenienza dal Friborgo. Appena 23enne e con già una partecipazione a un Mondiale, si pensa di aver trovato il nuovo ministro della difesa elvetico. Gerber invece più che altro si fa notare per gli svarioni e le tante penalità. Nel trionfale postseason che porta al titolo, ha un ruolo marginale e gioca poco. Le strade dei bianconeri e del difensore si dividono dopo un solo campionato.
Finale con Florian Blatter. Il difensore arriva a Lugano nel 2011 all’età di 27 anni in provenienza dal Rapperswil. Specialmente in giovane età, a Davos, aveva fatto bene vincendo pure ben tre titoli. Blatter resta in bianconero per 3 campionati, anche se il secondo praticamente s’interrompe dopo poche settimane a causa di un’operazione all’anca. In questi 3 anni fornisce solo 1 gol e 3 assist, non dà quasi mai stabilità e salta all’occhio per i suoi clamorosi errori.
(Nella foto Mathis, da sin., Glen Metropolit, Jukka Hentunen, Finlandia, il vice allenatore Ivano Zanatta, Valentin Wirz, l'allenatore Larry Huras, Mirko Murovic e LUKAS GERBER)