Hockey

Speriamo che almeno Didomenico...

Il nuovo straniero cala alla distanza ma Cereda è convinto della bontà della scelta
L.S.
30.10.2024 10:06

Luca Cereda sta ancora analizzando nella sua testa la partita.
Forse si starà chiedendo come ha fatto a perderla, dopo il doppio vantaggio e una prima parte di partita gestita con grande autorevolezza.
Tutti gli occhi erano puntati su Didomenico, che parte bene ma finisce in apnea, regalando allo Zugo il gol della vittoria nel supplementare.
Per il Cere è da subito un acquisto azzeccato, “uno che seguivamo da tempo e che ci darà molta personalità”.
Una personalità che non avevano né Ang né Lilja (due assist in 18 partite), e che sta difettando anche a Maillet. I primi due hanno già lasciato Ambrì, il terzo è finito in tribuna, anche se “sono sicuro che durante la pausa ritroverà la forma migliore”, dice il coach leventinese.
La strategia sugli stranieri cambia dopo 15 partite, ma è vietato parlare di fallimento. Piuttosto di un adattamento in corsa, come ha già spiegato Duca e come sottolinea anche Cereda: “Ang resta un giocatore interessante, giovane e molto veloce, ma purtroppo con l’inatteso arrivo di Kubalik la nostra strategia è cambiata. È colpa nostra, non sua”.
La sfida di ieri contro lo Zugo, nonostante la sconfitta e il solo punto portato a casa, ha detto che almeno dal punto di vista difensivo (24 reti subite nelle ultime cinque gare prima di ieri sera), la squadra è sembrata più solida. Insomma, “un passo avanti nella giusta direzione, anche se nel finale ci è mancata la scintilla per vincere la partita”.
Anche ad Ambrì, insomma, il bicchiere è mezzo pieno. Si spera che almeno l’arrivo di Didomenico possa essere una scommessa vinta e che l’opaca prestazione di ieri di Kubalik sia soltanto una sfortunata coincidenza. Altrimenti saranno guai.

(Didomenico nella foto Keystone/Branca)