Troppo brutto per essere vero
La stanchezza accumulata nei troppi impegni recenti (7 partite in 14 giorni) e le importanti assenze nel reparto difensivo (Riva, Heed e Wolf out) non bastano per giustificare la prestazione incolore (eufemismo) che i bianconeri hanno offerto contro lo Zugo che, detto per inciso, è attualmente la squadra più in forma del campionato e forse la più forte. Comunque: chi ha avuto la sventura di assistere alla sfida della Corner Arena ha potuto toccare con mano (modo di dire) l’enorme differenza che corre in questo momento fra le due squadre. Da una parte lo Zugo, solido, spettacolare, veloce nei suoi movimenti sul ghiaccio e assai determinato; dall’altra il Lugano, così impacciato, mentalmente fragile e senz’anima da non sembrare vero. L’esatto contrario, insomma, di quanto aveva mostrato tre giorni fa all’Hallenstadion di Zurigo. Qualcuno direbbe: Dottor Jekyll e Mister Hyde. E in fondo è proprio così.
THIBAULT FATTON 5: esordio assoluto in National League
con la maglia del club in cui sin da bambino voleva giocare. Viene schierato quando
la situazione é ampiamente compromessa. Ma Thibault non si lascia intimorire e
regge bene al continuo tourbillon di azioni degli attaccanti avversari. Pronto,
sicuro, il suo è un atteggiamento da veterano.
NICOLÒ UGAZZI 4.5: la bella prestazione di Zurigo non era casuale. Il giovane difensore si conferma un elemento molto interessante. Gioca semplice, tiene bene la posizione e si dimostra battagliero nei duelli contro avversari ben più “piazzati”. Un elemento su cui contare. E non soltanto perché mancano tre difensori titolari. Nel terzo tempo effettua dei cambi al fianco di un altro debuttante, Alessandro Villa. Anche lui non demerita.
ROMAIN LOEFFEL 3: Voto di incoraggiamento, avrebbe meritato di meno. La sua prestazione è decisamente insufficiente. Non azzecca un passaggio giusto, è sempre in ritardo sul disco nonché sull’uomo, e commette pure dei falli evitabili. Il Löffel visto e ammirato a Ginevra è scomparso dai radar. A Lugano non ha mai convinto.
MARK ARCOBELLO 3.5: quindicesima partita senza segnare una rete. È dal 17 novembre scorso che non timbra il cartellino. La situazione comincia a farsi preoccupante. Ma l’americano ha perso anche lo smalto dei primi mesi di competizione: contro lo Zugo ha commesso errori banali in fase di impostazione. Lo si attende ad un pronto riscatto contro il Davos.
LUCA FAZZINI 4: segna l’unica rete bianconera ed è anche il solo che ci prova veramente, anche se i risultati non sono esaltanti. Inutile dire che Luca si trova meglio quando gioca nelle prime due linee.
MIKKEL BOEDKER 3.5: dopo alcune buone partite, il danese è piombato nel più assoluto torpore tecnico- agonistico. Contro lo Zugo non si vede quasi mai. Anche Mikkel è coinvolto nel marasma generale.
SERGE PELLETIER 3.5: la squadra non è continua nel rendimento ed è troppo arrendevole. Sinora il coach canadese non è riuscito a trovare il bandolo della matassa. Se non altro avuto ha il coraggio di schierare insieme Ugazzi e Villa nel periodo conclusivo. Ma non basta: questo Lugano ha ancora troppe lacune mentali.