Tyson, gli anni si sentono
Lo show su Netflix della notte svizzera all’AT&T Stadium di Arlington nel Texas è arrivato al suo epilogo dopo un cammino pubblicizzato all’inverosimile e con una settimana dove non sono mancate le sceneggiate tra Jake Paul e Mike Tyson, comprese conferenze stampa molto provocatorie, un workout con Paul vestito sul capo da gallo ed il giorno della pesa tra la sberla di Tyson e lo stesso Mike a “giocare con i gioielli di famiglia” sulla bilancia. E qua, la sobrietà, il fairplay, l’eleganza di Katie Taylor ed Amanda Serrano hanno nettamente prevalso sui dirimpettai al maschile.
Poi, tra mille VIP, uno stadio tutto devoto a Mike Tyson, è arrivato il momento della boxe. Undercard che scorrono veloci (piacevole la sfida tra i messicani Barrios e Ramos, chiusa in pareggio mentre Barrios meritava il successo) fino al primo momento importante, a livello di boxe il più atteso. La rivincita tra Katie Taylor ed Amanda Serrano, “venduta” come co-main event ma trattata alla fine pure come undercard, tra documentari, scritte allo stadio, attenzioni, tutte dedicate da Netflix a Paul-Tyson. Per le 4 cinture dei Superleggeri al femminile ha vinto nuovamente Katie Taylor per decisione unanime al termine di una grande battaglia, ma in molti non hanno capito come…
Serrano ha portato 734 colpi contro 529, di cui 324 contro 217 a segno. Al quarto round una testata di Taylor ha aperto il sopracciglio di Serrano (come accadde già contro Chantelle Cameron), ai punti sembrava fatta per la portoricana partita fortissima ed avanti alla fine (sulla mia personale carta) 95-93. Ed invece, a sorpresa, la guerriera irlandese si è confermata undisputed della categoria convincendo i 3 giudici per 95-94. Insomma, il suo cuore ha prevalso nel giudizio.
Quindi è stato il turno di Paul contro Tyson. Un incontro che è stato vero per tre round, con Iron Mike che ha provato a partire forte (soprattutto nel primo e nel terzo round), poi, però, i 58 anni sono emersi in tutta la loro evidenza. Fermo sulle gambe, incapace di tenere il ritmo di Jake Paul e del suo allungo, ha più che altro incassato. 278 colpi a 97 per Paul, 78 a 18 a segno. Troppo poco per non chiudere con un chiaro (secondo la mia personale carta) 78-72. I giudici hanno in questo caso visto la stessa dinamica e premiato l’ex YouTuber. Ex si, perché ormai Paul fa della boxe la sua vita, in attesa, in futuro, di cimentarsi con pugili veri e nel fiore degli anni. Intanto, però, potrà vantarsi di aver battuto Tyson. O meglio, la versione invecchiata e - per certi versi – un po’ patetica sul ring dell’ex undisputed Re dei Pesi Massimi. Insomma, l’incontro è stato vero, senza script, scritture a priori. Semplicemente Tyson, come prevedibile, ha dimostrato che a 58 anni e dopo anni senza pugilato, tornare sul ring ed essere competitivo è praticamente impossibile. Quello che è mancato, dopo una settimana di provocazioni e frasi ad effetto, è stato l’agonismo e la verve che invece Serrano e Taylor hanno offerto per 10 round. Prima e sul ring, la boxe al femminile ha battuto quella maschile.
(Foto Keystone)