Una grinta da portiere e un mondo diverso

Fatalità o destino? Alessandro – 32 anni - è subentrato ad Alexander che di anni ne compirà 23 in novembre. Da Muci a Iacobucci, riparte dunque dall’ex Parma e Frosinone la storia dei portieri del Bellinzona, una storia a dire il vero un po’ movimentata come lo è stata per l’ACB quella del salto di categoria dalla Promotion alla Challenge League.
Il Bellinzona può vantarsi di avere tra i pali un ‘numero uno’ molto forte, arrivato in Ticino dopo una lunga e brillante carriera in Italia. Il classico giocatore con la valigia sempre a portata di mano, partito dalle giovanili del Mantova, squadra in cui aveva giocato (1961-63) il rossocrociato Toni Allemann, primo calciatore svizzero a ‘sbarcare’ in Italia dopo essere stato in forza allo Young Boys.
Iacobucci, che ha debuttato una settimana fa alla Maladière, sarà un punto di riferimento importante per la retroguardia granata che, ahinoi, risulta essere meno ‘perforata’ solo rispetto a quelle del Baden e dello Sciaffusa.
Quello del portiere è un
ruolo chiave, l’augurio è che i pali difesi da un ‘elemento’ atletico come
Alessandro diventino più sicuri. L’esperienza farà sicuramente la sua parte, in
allenamento il pescarese dimostra di avere una grinta da… portiere! L’ultima
sua stazione è stata Lanerossi Vicenza, in serie A ha giocato anche con il Frosinone,
rientrato proprio quest’anno nella massima serie.
Alessandro, qual buon
vento l’ha portata a Bellinzona?
“La voglia di rivalsa e di
ricominciare da titolare una nuova stagione calcistica con l’AC Bellinzona”.
Una ‘trattativa’ rapida,
ce ne sono state altre…
“Mi hanno chiamato, non ho
fatto altro che prendere al volo questa ottima occasione”.
Una ‘prima’ svizzera?
“Esatto, sono stato accolto
benissimo, sono molto motivato, spero di restare qui a lungo”.
Un grande cambiamento
rispetto all’Italia?
“Qui c’è molta più
tranquillità e anche un’invidiabile serenità di vita. Trovo che il calcio è di
buon livello, gli stimoli per continuare a lavorare bene non ci mancano. Siamo
un gruppo compatto e sano”.
Come giudica il suo debutto
di Neuchâtel?
“Positivo, penso, anche per me e soprattutto
per la squadra visto che abbiamo portato a casa 1 punto che fa bene anche al
morale. Da questa partita ripartiremo per le prossime fortemente motivati”.
Che impressione le ha
fatto viaggiare per la prima volta attraverso il San Gottardo?
“Tutto molto bello, un mondo
diverso…”.
Le sue squadre più
importanti?
“Al primo posto metterei il
Parma, ma diciamo che ho alle spalle una bella carriera”.
Un passato che ricorrerà
nei suoi pensieri?
“Eh no, adesso penso solo al
Bellinzona, credo in questa squadra, è una mia scelta di vita. Il ‘passato’
rimane passato…”.
Le caratteristiche di un
buon portiere come lei?
“Deve dare sicurezza alla
squadra e aiutarla nel gestire i propri compagni dando loro indicazioni
rassicuranti e concrete. E naturalmente parare! (Ride, ndr)”.
Il desiderio di essere
importante per il Bellinzona è molto forte in Iacobucci. La sua luminosa
carriera è un segno del destino. Nella Turrita l’attende una nuova splendida
‘avventura’ calcistica. Ne siamo convinti.