Una serata imbarazzante, tra la Nati e Tyson
Siamo retrocessi in serie B, con il sorriso sulle labbra. In fondo, diciamocela tutta, di questa Nations League non importava quasi a nessuno. Nemmeno al responsabile delle squadre nazionali Pier Tami, che aveva detto che “retrocedere non sarebbe stato un dramma”. E in effetti, venerdì sera, dopo il pareggio contro la Serbia a Zurigo, che certifica il nostro ultimo posto in classifica, c’era anche chi sfoggiava qualche sorriso. Insomma, la vita va avanti, anche in serie B. Una prima considerazione va però fatta: se già il gruppo A interessava pochino, chissà che bello sarà giocare contro la Georgia, l’Irlanda o l’Islanda. Non si era parlato di poca motivazione dei nostri “big” per questa Nations League? Sarà curioso vedere chi si metterà a disposizione per questo tipo di partite. Forse sarà per quello che Yakin, dall’alto delle zero vittorie in questa campagna e prevedendo il futuro, ha pensato di convocare e schierare ragazzi che almeno hanno fame di campo come Cömert e Amenda. Alla fine non è andata peggio delle altre volte, anche perché la Serbia non è certo uno spauracchio e si sarebbe anche potuto (e meritato di vincere), se non ci si fosse buttati scriteriatamente in avanti alla ricerca del secondo gol (rendendo così inutile la trasferta di domani sera a Tenerife). A questo punto è giusto guardare avanti, anche perché se diamo un’occhiata dietro, dopo l’Europeo, vediamo solo macerie e tanta frustrazione. C’è una qualificazione mondiale da preparare e c’è chi assicura che il futuro è adesso, che siamo pronti e che non falliremo. Beato l’ottimismo. Spegniamo la televisione, usciamo a “fare serata” e al rientro, qualche ora dopo, c’è Tyson che goffamente cerca di colpire uno youtuber. Un uomo di 58 anni che ha fatto la storia della boxe e che qualche ora prima si era spremuto gli “zebedei” in una mutanda di Versace, riesce a suscitare pietà. O forse no, visto che c’è qualcuno che gli ha dato 20 milioni per quello spettacolo imbarazzante. Si va a dormire. Per stasera ne abbiamo viste abbastanza di “cose” oscene.
(Foto Keystone)