Ursea, dieci e lode al Bellinzona

Adrian Ursea lo ricordiamo da giocatore con le ‘bianche casacche’. Altri tempi, per il Locarno, più che per il mister dei ginevrini di cui a Carouge si è entusiasti. Al punto che recentemente la società gli ha prolungato il contratto per altri tre anni. Il 56enne rumeno ha avuto successo anche in Francia (ha allenato il Nizza), in Svizzera ha operato a Neuchâtel ed è stato pure allenatore ad interim del Servette. Il suo è un bel biglietto da visita, d’altronde ne era già in possesso da giocatore (Chênois, Bulle, Stade Nyonnais, Vevey oltre a Rapid Bucarest e ad altre esperienze). Allo stadio del Lido si manifestava come ‘buteur’, un grande dribblatore col fiuto del gol.
Sotto questo aspetto è ancora in formissima, non si lascia ‘dribblare’ da qualche nostra domanda... La questione che volevamo chiarire era sapere se per lui si è trattato di un punto guadagnato o di due persi (per il Bellinzona non ci sono dubbi: “Chiaramente due punti persi” – ammicca Mario Rosas con il suo abituale sorrisetto quando corre via dall’atrio del Comunale).
Adrian, parliamo pure di
punto meritato, ma ‘addolcito’ dalla fortuna:
“Per chi?”.
Per voi, no?
“Penso che sia il contrario. Se
guardiamo la fisionomia del match ritengo che siamo la squadra che ha prodotto
più gioco. Abbiamo creato molte più occasioni da rete, il pareggio è largamente
meritato. Siamo soddisfatti, non sono però d’accordo con quanto dice lei (Etoile
dominata in lungo e in largo nei primi 45 minuti, prima loro azione offensiva
al quarto d’ora, ndr)
Un rigore che comunque si
può discutere…
“Assolutamente no!”.
Su azione, nonostante 6
gol in due partite, non siete riusciti a segnare…
“Bisogna calcolare che ogni partita
è diversa l’una dall’altra. Così dicasi degli avversari. Ho sempre detto, e lo
ribadisco, che il Bellinzona è una buona squadra. Ci aspettavamo un match così
difficile. Giocavamo in trasferta (la squadra è scesa in Ticino già alla
vigilia) contro un avversario di rango. In definitiva sono soddisfatto del
risultato ottenuto, dobbiamo accontentarci. Perché, glielo ripeto, questo
Bellinzona è un ‘complesso’ di ottime individualità”.
In conclusione Adrian: un
punto guadagnato, non due persi?
Esita un attimo “Preferisco rispondere che si tratta di un punto
ampiamente meritato”.
Mantiene un bel ricordo dei
suoi trascorsi a Locarno?
“Oh sì, è stato per me un
periodo felice. Tanta bella gente, eravamo un gran bel gruppo. E in panchina
avevamo Morinini. Una grande persona! Sono stato suo secondo quando Roberto era
allenatore del Servette. Anche quella fu una parentesi accattivante. Per tutti
e due”.
(Foto ENLA)