Uscita "coraggiosa" che poteva risparmiarsi

Il coach con la sua critica al pubblico, che poteva tranquillamente evitare e forse di poca utlità, ha dimostrato di non essere un paraculo e di avere due palle giganti.
Stanno facendo molto discutere le dichiarazioni rilasciate da Luca Cereda al collega del CdT Fernando Lavezzo. In sostanza il tecnico dell’Ambrì si è lamentato dell’ambiente che regnava alla Gottardo Arena sabato scorso contro il Langnau. Le aspettative sono forse aumentate a dismisura e può darsi che una parte del pubblico biancoblù, magari anche comprensibilmente influenzata dal nuovo impianto, si sia un pochettino imborghesita. L’uscita del coach è stata coraggiosa, l’ha fatta pur sapendo di rischiare di tirarsi contro alcune ire. Un’affermazione del genere difficilmente sarebbe stata perdonata a un Kossmann di turno, anche se evidentemente in fin dei conti è giusto così e ci sta: nessun altro allenatore al mondo conosce meglio la realtà leventinese del nativo di Sementina e alcune osservazioni se le può logicamente permettere a differenza di altri colleghi.
Difficile giudicare se Cereda abbia effettivamente ragione, dato che questo tipo di percezioni sono personali e non basate su dati scientifici o numeri. In generale attenendoci ai numeri, l’affluenza degli spettatori è ottima. Il sostegno incondizionato della curva è una garanzia, mentre è vero che le tribune ultimamente sembrano un pochino più distaccate. Se una volta era il pubblico a trascinare la squadra, nelle ultime settimane pare essere più il contrario. È la squadra sul ghiaccio che deve dare gli impulsi al fine di trasformare l’intera pista (e non solo la curva) in una bolgia. D’altro lato è però anche vero che il pubblico non ha mai contestato la squadra. Parlando più concretamente della partita in questione (in definitiva la critica di Cereda è solo improntata su quella), è vero che l’ambiente, complice anche la partita poco spettacolare, è stato un po’ più dimesso del solito, ma è obbiettivamente difficile dare una colpa ai presenti. Meglio, decisamente più comodo e forse più giusto sarebbe ringraziarli.
Morale della favola? Forse Cereda avrà anche ragione ed è ovviamente libero di esprimere il suo sentimento, ma l’impressione è che questa uscita, rispettivamente bacchettata, poteva risparmiarsela. Perché indipendentemente dal fatto che abbia ragione e che le sue parole siano condivisibili oppure no, riesce difficilmente decifrabile l’utilità di tale dichiarazioni. Dura in effetti immaginarsi che la parole del 41.enne possano portare a un beneficio. Cereda anche stavolta ha però un grande merito: ha dimostrato di non essere un calcolatore, di non aver paura ad esporsi alla faccia di chi lo criticava di essere un paraculo o di essere uno che tende a scegliere la via più comoda. Andare a criticare pubblicamente i tifosi è un po’ come voler sfidare il Nanga Parbat senza ramponi o moschettoni adeguati, ci vogliono due palle immense e un coraggio fuori dal comune.