Verstappen dice le parolacce

Max Verstappen torna a far parlare di sé. Ma non delle straordinarie performance sull’asfalto, dove fino a pochi mesi fa, sembrava non avere rivali. Durante la conferenza stampa prima del Gran Premio di Singapore, l’olandese si è lasciato andare ad un’espressione ritenuta volgare dalla Federazione. La Fia recentemente ha inasprito le regole riguardo al comportamento e al linguaggio dei piloti nei contesti pubblici. Max,parlando dello scorso Gp di Baku in modo colorito, ha tuonato: “Quando ho iniziato le qualifiche, ho capito che la macchina era ‘fo***ta”. Le insofferenze di Verstappen sono cresciute sempre di più nel corso di questi mesi. Il feeling con la monoposto non è più lo stesso. Il carattere focoso e competitivo non lo ha aiutato a gestire i rapporti con il team. Le tensioni sono in crescita, e il dominio vacilla. La possibilità che mondiale gli sfugga dai pedali è concreta. La cattiveria e la rabbia agonistica del tre volte campione del mondo sembra un ricordo lontano. È un Max dai due volti: a tratti è un leone in gabbia pronto a graffiare chi si metta contro. In altre circostanze, invece, sembra rassegnato a un destino che gli rema contro. Ma le sorti del campionato sono nelle sue mani, il primo posto della classifica iridata è ancora suo. Sarà in grado di dare una svolta? I Commissari Sportivi della Fia intanto hanno deciso la loro sanzione: Verstappen, nonostante le scuse puntuali per la sua ingenuità, sarà “obbligato a compiere alcuni lavori di interesse pubblico, in coordinamento con il Segretario Generale per lo Sport della FIA”. Max non si è lasciato intimorire. Ha risposto alla grande con un secondo posto nelle qualifiche. E partirà proprio dietro a Norris, suo rivale in questo finale di stagione. Sarà un avvio incandescente, si prospettano scintille sin dallo spegnimento dei semafori. La vera battaglia è entrata nel vivo. “Forse”, “Non lo so”, “Un po'”, “Lo scopriremo domani”. Queste le sue risposte sintetiche alle domande dei giornalisti nel corso della stampa ufficiale proprio al termine delle qualifiche. Evidente il chiaro segnale di protesta nei confronti della Federazione.
(Foto Keystone)