Calcio

"Vince il Napoli 3-1. E sul mio ritorno in campo..."

A colloquio con Saverio Manfreda, protagonista dei famigerati fattacci di Semine e grande tifoso partenopeo
Carlo Scolozzi
18.04.2023 10:04

Era il 18 settembre 2021 e quella sera Semine-Locarno, sfida al vertice di Terza Lega, balzò tristemente alle cronache per una rissa fra giocatori. A innescarla fu la bianca casacca Saverio Manfreda, che scagliò un parastinchi contro i membri della panchina avversaria. Inizialmente fu bastonato con cinque anni di squalifica, poi convertiti in una pena molto più leggera: 18 mesi lontano dai campi. Ma cosa fa oggi Save, che è tra l'altro titolare del negozio d'abbigliamento Mon Frère di Lugano?

"La mia squalifica è scaduta a fine marzo e ho subito giocato dieci minuti contro il Drina. A proposito, non sono più al Lido, sono passato al Makedonija in Quarta Lega, dove svolgo anche il ruolo di allenatore. Diciamo che schierarmi in campo dopo tanto tempo è stato emozionante, anche se è stata dura, visti e considerati i lunghi mesi di inattività. Mi sono poi concesso un'altra mezz'oretta, questa volta contro il Camorino nell'ultimo weekend. L'incubo è definitivamenter alle spalle".

Come mai proprio la compagine di Riarena?

"Mi sono aggregato nella stagione precedente in qualità di vice allenatore. Non potevo giocare ma fungere da aiuto in uno staff tecnico sì. Sono stato confermato e ora alleno e gioco. I nostri obbiettivi? Fino a due giornate fa eravamo primi in classifica, ora siamo scesi al secondo posto ma vogliamo la promozione in Terza. Il Locarno? Non ci siamo più sentiti, la mia storia coi verbanesi è finita così...".

Oltre a essere un giocatore, un Mister e il titolare di un negozio di abbigliamento sei anche un tifosissimo del Napoli, che stasera si gioca l'accesso alle semifinali di Champions League contro il Milan. Pronti a esorcizzare il Diavolo? E con quale risultato?

"Secondo me finirà 3-1 per noi al termine di una gran partita, aperta ad ogni epilogo. Entrambe possono passare il turno, hanno le medesime chance. Ma penso che il Napoli non perderà per la terza volta col Milan in due settimane. Eppoi abbiamo dalla nostra parte il tifo del Maradona, dal momento che i nostri gruppi organizzati si sono ricompattati. La spinta dello stadio sarà importantissima".

In che ambito farete la differenza?

"Credo a livello di manovra. Ce la giocheremo infatti a viso aperto e quando possiamo sciorinare il nostro calcio sappiamo essere micidiali. Se stiamo bene e ci lasciano spazi, infatti, facciamo male all'avversario. Inoltre, dopo la sconfitta per 1-0 a San Siro nella gara d'andata, non abbiamo nulla da perdere. Quindi i miei beniamini daranno tutto, perché è una questione di vita o di morte calcistiche".

Se dovessi fare dei nomi di possibili protagonisti chi indicheresti?

"Sicuramente l'accoppiata formata da Kvara e Osimhen. Punto molto soprattutto su quest'ultimo. Il rientro di Victor è importante per noi. Lui, infatti, svaria molto, dà profondità alla squadra e priva l'avversario di punti di riferimento. Insomma, tutto quello che ci è mancato nella gara d'andata a Milano".

Il Milan non ti incute alcun timore?

"Certo che lo temo. Anche se non siamo più nell'epoca in cui giocavano Maldini e Nesta, questa signora squadra ha il DNA europeo e sa farsi valere in Champions League. In campo, poi, ci sarà gente come Leao, Theo Hernandez e Giroud, quindi dovremo fare parecchia attenzione".