Calcio

FC Lugano: Europa, è soltanto un arrivederci

Il Lugano è stato sconfitto ai tempi supplementari dal Cluj ma non ha ancora detto addio ai sogni continentali - Prima di tornare a competere in Conference League, i bianconeri saranno impegnati domenica in campionato contro il Sion
©Keystone/Anthony Anex
Alex Isenburg
01.08.2025 22:09

Iniziare peggio di così, in termini di risultati, era impossibile. Sull’arco di 300’ di gioco il Lugano ha segnato un solo gol e ne ha subiti tre, dovendo così dire addio all’Europa League e finendo pure k.o. nell’esordio in campionato – perlopiù in casa e contro il neopromosso Thun – situato tra i due impegni continentali. Insomma, tutt’altro che uno scenario idilliaco. La stagione, tuttavia, è appena cominciata e occorre dunque non cedere al catastrofismo. In virtù, soprattutto, della prestazione più che meritevole inscenata proprio nella sfida di ritorno al cospetto del Cluj. Gli sforzi profusi dai bianconeri però non sono bastati e – nella mente di un gruppo ancora molto simile a quello che ha concluso in maniera pessima la passata annata calcistica – questo aspetto potrebbe pesare. Domenica, a Sion, capiremo effettivamente se una tale eventualità è destinata a realizzarsi.

«Non ci resta in mano niente»

La delusione, in dose massiccia, si è d’altronde percepita inequivocabilmente dalle parole rilasciate da Mattia Croci-Torti ai microfoni della RSI: «Non ci rimane in mano niente – ha inizialmente sentenziato il mister – se non una prova estremamente positiva, condita da un ottimo atteggiamento di squadra». Già, perché il Lugano si è fatto preferire sin dalle primissime battute, forte di un assetto particolarmente offensivo che si è dimostrato funzionale. «Ci abbiamo provato in ogni modo», ha affermato a giusta ragione, vedere per credere i dati dei tiri in porta (18 a 7 in favore dei bianconeri), lo sconsolato tecnico momò. «È stato un ottimo Lugano, ma comunque non sufficiente per passare il turno. Sicuramente ci manca qualcosa – ha riconosciuto il Crus – poiché se, tra andata e ritorno, domini per 210’ e non realizzi alcun gol, significa che devi ancora lavorare. E pure tanto».

Due reti, a dire la verità, i bianconeri erano riusciti a segnarle nel corso della ripresa ed entrambe avrebbero portato la firma di Kevin Behrens. Prima un impercettibile tocco di mano – che ha preceduto una sassata vincente da fuori area – e poi un fuorigioco millimetrico – che ha vanificato il suo tocco di testa a pochi passi dalla linea di porta – gli hanno levato questa gioia. Ma resta la sostanza dei fatti: il centravanti tedesco dispone di caratteristiche che al Lugano servivano, e servono, come il pane. Il suo innesto, era stato detto, andava misurato – sulla falsariga di quello di Alioski – sul piano della personalità, oltre che su quello squisitamente tecnico. Ebbene, se il macedone – che in Romania è stato impiegato da terzino sinistro – per il momento fatica a emergere, i primi segnali del tedesco, in toto, sono stati già più che confortanti. «Nel reparto offensivo ho visto tanti spunti positivi – ha confermato Croci-Torti – e in parecchie circostanze i nostri attaccanti sono stati bravi a farsi trovare al posto giusto. L’intesa tra Behrens e Koutsias, nel corso del primo tempo, non mi è dispiaciuta: i loro movimenti hanno più volte permesso al greco di liberarsi».

Per quanto riguarda, invece, la retroguardia bianconera, nella sortita in terra romena tra i protagonisti, in negativo, vi è stato nuovamente Amir Saipi. Sì, perché il Lugano si è difeso egregiamente, concedendo il nulla, o quasi, ai padroni di casa. Solamente due, ed entrambe nei tempi supplementari, sono state le occasioni da rete per il Cluj: sulla prima l’estremo difensore kosovaro è intervenuto con imprecisione ed è stato salvato dal palo; mentre sul calcio d’angolo che ha portato al gol – rivelatosi poi decisivo – Saipi ha preferito, colpevolmente, non uscire. Un approccio troppo titubante, il suo. Ma d’altronde, quando gli errori – vedi i pasticci contro il Thun – si accumulano, la fiducia, di riflesso, tende a calare considerevolmente. Un portiere sfiduciato, dopo tre sole partite, i bianconeri non se lo possono proprio permettere.

«Difficile ritrova le energie»

E a proposito di fiducia, in generale, Croci-Torti ha provato a relativizzare il possibile contraccolpo che questo confronto potrebbe generare. «Non la considero una mazzata a livello psicologico, perché sapevamo che per qualificarci alla “league phase” in Europa avremo altre possibilità: non siamo morti, ci crediamo ancora e giovedì prossimo saremo pronti». Il percorso del Lugano, infatti, non si ferma qui e – nel terzo turno di qualificazione, ma di Conference League – i bianconeri ritrovano lo Celje, una vecchia conoscenza (vedi sotto).

Prima, però, lo sguardo va rivolto al secondo impegno di Super League e la sfida di domenica, in Vallese, si preannuncia tutt’altro che una passeggiata. Innanzitutto, per via delle risorse non indifferenti spese – sul campo e fuori, con i bianconeri che sono tornati a casa nel corso della nottata – in Romania. «Sarà difficile – ha ammesso il Crus – ritrovare le giuste energie per Sion». Secondariamente, perché la compagine di Didier Tholot è insidiosa per tre ragioni principali: al Tourbillon è solita fare bene; la rosa di quest’anno appare ben attrezzata; l’esordio contro lo Zurigo è stato positivo. «Dovremo riuscire a trovare quella brillantezza che alla fine ci è mancata un po’ contro il Cluj», ha dichiarato Croci-Torti, che ha poi aggiunto: «Siamo una squadra e bisogna avere fiducia in tutti quanti». Insomma, cambiare gran parte degli interpreti sarà inevitabile e dunque ci si attende una formazione rivoluzionata rispetto a quella osservata in ambito europeo. Un po’ come accaduto contro il Thun, nella speranza, tuttavia, che l’esito sia differente.

Rivincita in vista

La ferita è ancora aperta e il ricordo dell’ultimo incontro è tornato a farsi più vivo che mai. A volte ritornano. Anche gli incubi, come quello che il Lugano ha vissuto nel corso della scorsa campagna europea contro lo Celje. E saranno proprio gli sloveni i prossimi avversari dei bianconeri in Conference League. Dopo una partita di andata piuttosto piatta – e vinta dallo Celje, in casa propria, per 1-0 – quella di ritorno era stata particolarmente emozionante. In più di un’occasione, per il Lugano, sembrava fatta. E alla mente, allora, ritorna soprattutto la clamorosa sciocchezza commessa nel finale da Hajdari: valsa un cartellino rosso, per lui, e un rigore, in favore degli ospiti. La conseguente trasformazione aveva permesso agli sloveni di trascinare la gara ai supplementari, dove – in superiorità numerica – gli uomini di Albert Riera si erano perfino portati in vantaggio. Doumbia, poi, aveva incredibilmente riacceso le speranze ma il saliscendi di emozioni si era concluso nel peggiore dei modi ai calci di rigore. Dagli undici metri gli errori di Przybylko, Steffen e Cimignani avevano impedito ai bianconeri di centrare la storica qualificazione per i quarti di finale. A pochi mesi di distanza, la squadra di Croci-Torti potrà dunque provare a prendersi – nell’ambito della medesima competizione – la sua rivincita. Seppur, va detto, con una posta in palio minore, ovvero l’accesso ai playoff. L’andata del terzo turno di qualificazione tra le due compagini è prevista a Thun il prossimo giovedì, 7 agosto, mentre la sfida di ritorno andrà in scena in Slovenia a una settimana esatta di distanza.

Giocheranno nelle stesse date anche il Servette e il Losanna. I granata – in seguito alla battuta di arresto patita contro il Viktoria Plzen – hanno perso la possibilità di proseguire il proprio cammino in Champions League. In ballo, contro l’Utrecht, c’è un posto per i playoff di Europa League. I vodesi – in corsa sul fronte della Conference League – affronteranno l’Astana nel Q3, grazie al netto successo (5-0) raccolto allo Stade de la Tuilière al cospetto dei macedoni del Vardar. Infine, Basilea e Young Boys – già sicure di un posto in Europa – entreranno in corsa solamente a partire dai playoff, rispettivamente di Champions League ed Europa League.