Filippo Rossi chiude 2. nell'inferno iraniano

Nel deserto del Lut grande prestazione dell'ultramaratoneta luganese, che si arrende solo al padrone di casa Akbar Naghdi
Red. Online
25.09.2017 09:35

TEHERAN - Filippo Rossi ha ottenuto un grande secondo posto nella Iranian Silk Road Ultramarathon (ISRU), che si è svolta nel deserto salato del Lut, nella regione sudorientale del Paese, al confine con l'Afghanistan: in uno dei luoghi più aridi e con le temperature più alte del pianeta, "Pippa" si è inchinato, dopo 250 sfiancanti chilometri, soltanto al padrone di casa Akbar Naghdi, che ha fatto la differenza nella tappa più lunga di 65 chilometri, la quarta, chiusa in 6 ore e 36 minuti, effettuando il sorpasso sul ticinese che sin lì si trovava al comando e che ha coperto la distanza in 7 ore e 15 minuti. Rossi, partito con qualche difficoltà nella prima frazione, nel corso della settimana ha trovato le migliori sensazioni, e se non fosse stato per l'inarrestabile crescendo di Naghdi, abituato più degli avversari al clima torrido e alle caratteristiche del deserto iraniano, avrebbe sicuramente trionfato. Filippo ha infine coperto la distanza in poco più di 21 ore, un tempo eccezionale, piazzandosi a circa mezz'ora di distanza dal vincitore. "Ho dato il massimo, sono molto contento della mia prestazione" ci dice Filippo, che lunedì sera tornerà in Ticino con un volo da Teheran e che ora si concederà qualche settimana di pausa per rigenerare corpo e mente. "Onore al merito a Naghdi, che è cresciuto con il passare delle tappe ed è stato oggettivamente più forte nei momenti topici, in particolare nella tappa lunga che ha poi deciso la classifica finale. Io ho disputato una prova gagliarda, ho gestito bene le mie risorse, e malgrado qualche inevitabile inconveniente - come quando ho perso l'acqua dalla borraccia nel bel mezzo di una tappa - tutto è andato secondo i mie piani. Sono orgoglioso della gara che ho disputato". Dopo aver completato lo Slam dei quattro grandi deserti mondiali nel 2016 (Namibia, Gobi, Atacame e Antartide), il runner di Comano non si ferma: nel mirino ci sono altre gare estreme, dopo un meritato periodo di pausa.

In questo articolo: